Tiroide e gravidanza | Tiroidite post partum (silente) | Post parto e problemi di tiroide

May 11, 2022Nutraceutica Biolife
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  Quali sono le differenze rispetto alla tiroidite di De Quervain?  

La tiroidite post partum (o silente) rientra nel gruppo delle malattie della tiroide autoimmuni. È un’infiammazione che si presenta non frequentemente; colpisce infatti il 5% delle donne, nella fase successiva al parto.

A differenza di quanto accade nei pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto (che sperimentano una diminuzione della produzione di ormoni tiroidei), nel caso della disfunzione post partum si verifica l’esatto opposto, cioè un aumento temporaneo di ormoni prodotti.

  Le cause della tiroide post partum   

Non si conoscono con certezza. I dati clinici raccolti fanno supporre che l’infiammazione si inneschi a causa della modifica, durante e dopo la gravidanza, delle funzioni del sistema immunitario. Durante la gestazione, risulta essere fisiologicamente depresso. La ripresa della regolare attività, dopo il parto, scatenerebbe la tiroidite. Le attività di difesa dell’organismo aggrediscono, esattamente come accade nella tiroide di Hashimoto, la ghiandola endocrina posta alla base del collo, identificandola come un elemento estraneo all’organismo stesso. Ciò determina l’infiammazione.

  I sintomi della tiroide post partum  

Variano a seconda delle fasi della malattia post partum. Normalmente questa affezione colpisce le donne entro il primo anno dopo la gravidanza. Nei primi due mesi della malattia, la paziente può avvertire:

  • ansia
  • insonnia
  • palpitazioni
  • irritabilità

Può sperimentare anche un calo del peso corporeo. È questa la fase della maggiore produzione di ormoni, cioè dell’ipertiroidismo. A queste prime manifestazioni, possono seguire altri sintomi:

  • eccessiva stanchezza
  • depressione
  • minore frequenza cardiaca
  • debolezza a livello dei muscoli
  • aumento del peso

Ciò accade perché dall’ipertiroidismo delle prime settimane o dei primi mesi, la disfunzione vira verso l’ipotiroidismo della fase successiva. In seguito, la malattia regredisce spontaneamente.

Nel 50% dei casi l’ipotiroidismo diventa una condizione permanente. In altri soggetti può manifestarsi negli anni successivi.   

  I fattori predisponenti per la tiroide post partum  

  • Malattie autoimmuni precedenti come il diabete mellito di tipo 1
  • Tiroidite legata a parto precedente
  • Familiarità
  • Dipendenza dal fumo
  • Gozzo

  Differenze tra tiroidite post partum e malattia di De Quervain  

La tiroidite di De Quervain è definita spesso subacuta. A differenza della disfunzione post partum, non è una malattia autoimmune. Si sviluppa a causa di un’infezione virale, come l’influenza o la parotite, e provoca ingrossamento della ghiandola tiroidea e dolore.

È una malattia prevalentemente femminile e colpisce i soggetti di età compresa tra i 20 e i 50 anni. Guarisce spontaneamente.

La similitudine con la tiroidite post partum sta nella sua evoluzione. Anche in questo caso, infatti, si possono riconoscere tre distinte fasi dell’infiammazione. Non sempre si possono osservare le tre fasi della malattia, in tutti i pazienti. Anzi, ciò è possibile solo nel 20% dei casi, al massimo 30%.

La persona colpita spesso non avverte i sintomi. È questo un altro tratto comune alla tiroidite post partum (che viene definita, non a caso, malattia silente).

  Diagnosi e terapia (Tiroide post partum e De Quervain)  

In entrambi i casi, si procede con gli esami ematici, per valutare i livelli degli ormoni tiroidei nel sangue, ai quali segue eventualmente un’ecografia della ghiandola.

L’obiettivo delle cure, quando si rivelano necessarie, è la riduzione dei sintomi, nelle diverse fasi della tiroidite post partum, così come nella tiroidite di De Quervain.

Generalmente, in quest’ultimo caso, l’endocrinologo ricorre all’impiego di farmaci corticosteroidi e, in caso di ipertiroidismo, di beta-bloccanti per contenere i sintomi cardiaci.

Nel caso di tiroidite post partum, per chi sviluppa ipotiroidismo permanente, si ricorre alla terapia sostitutiva con tiroxina. Invece, nella fase dell’ipertiroidismo, alcune pazienti hanno necessità di assumere farmaci beta bloccanti, per i sintomi cardiaci.

  Cosa favorisce la salute della tiroide?  

Per garantire il corretto funzionamento della tiroide è fondamentale seguire un’alimentazione equilibrata e garantire all’organismo il giusto apporto delle seguenti sostanze:

  • selenio,
  • zinco,
  • vitamina A,
  • vitamina C
  • vitamine del gruppo B (riboflavina, niacina e piridossina).
  • La vitamina D, secondo diversi studi, avrebbe un ruolo chiave nella prevenzione della tiroidite.

  Integratori nutraceutici utili nell'integrazione di una dieta per la tiroide  

La dieta può essere integrata, ricorrendo a specifici prodotti nutraceutici (a base cioè di elementi nutritivi contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute).

RICORDA!

ciascuno di questi integratori può contribuire a conservare in buona salute la tiroide.

Si raccomanda di consultare il medico in presenza di sintomi riconducibili a tiroiditi o altre disfunzioni della tiroide e di assumere integratori, seguendo le sue indicazioni. I prodotti Biolife e Inkanat  non hanno particolari effetti collaterali; tuttavia, anche in assenza di malattie o di terapie in corso, è sempre preferibile informare il medico circa la loro assunzione regolare.

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