Dormire male o non dormire affatto può provocare conseguenze molto negative sulle attività da svolgere durante il giorno e sull’organismo in generale. Trascurare quindi i disturbi del sonno è un grave errore.
A cosa serve dormire
- Ad assicurare al cervello la possibilità di ricaricarsi e di disintossicarsi dalle tossine accumulate di giorno.
- Anche gli altri organi beneficiano del sonno regolare e di qualità.
- Dormire è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso.
- Allo stesso modo lo è per la stabilità dell’umore.
- Poiché influenza il metabolismo, il sonno contribuisce ad allontanare il rischio di malattie come il diabete.
- Il sonno è importante, con altre attività dell’organismo, nell’arginare il rischio di malattie cardiovascolari.
- Durante il sonno viene secreto l’ormone della crescita (che stimola la produzione di collagene), importante sia per i bambini, sia per gli adulti.
- Le giuste ore di sonno aiutano il sistema immunitario.
- Il sonno favorisce l’inibizione del cortisolo, l’ormone dello stress.
Cosa accade al nostro cervello mentre dormiamo
Durante il sonno il cervello attraversa una serie di fasi cicliche. In corso di addormentamento, il battito cardiaco rallenta (successivamente la temperatura corporea si abbassa progressivamente, di mezzo grado o un grado). La muscolatura tende a rilassarsi e dalla veglia si passa al sonno. Nella seconda fase, che dura una decina di minuti, il battito rallenta ancora, i movimenti oculari sono assenti.
Si sta per entrare nella fase di sonno profondo. Tale fase ha una durata di circa 50 minuti, il cervello riduce notevolmente la sua attività; è come un apparecchio elettronico in stand by. La fase successiva è quella che tutti conosciamo come sonno REM (Rapid Eye Movement), è definita così perché gli occhi seppure chiusi si muovono velocemente, il cervello ha ripreso la sua attività e ci consente di sognare. È una fase brevissima: 4-5 minuti circa. A questo punto il ciclo del sonno termina e si ripete.
Si sogna anche durante la fase non REM: in questo caso sono per lo più sogni brevi, a differenza di quanto accade nel sonno REM, durante il quale i sogni sono vividi e ricchi di emozioni tanto da sembrare realtà. Il passaggio tra i due stati fa in modo che si preservino le funzioni cognitive, che i ricordi possano fissarsi nella memoria. Se il sonno segue i suoi cicli naturali, il cervello si disintossica, oltre a ricaricarsi.
I detti popolari
Il detto popolare “la notte porta consiglio” corrisponde almeno in parte a verità, perché durante il sonno profondo si possono anche prendere decisioni importanti. Accade perché la corteccia cerebrale continua a dialogare con talamo e ipotalamo.
Perché il cervello è in grado di disintossicarsi durante il sonno
Durante i cicli del sonno gli spazi tra le cellule cerebrali si allargano, consentendo il “deflusso” delle sostanze nocive. Il cervello quindi si libera degli elementi che potrebbero creare problemi, come la proteina beta amiloide, legata ad alcune forme di demenza, in particolare all’Alzheimer.
Le ore di sonno necessarie per rigenerare le funzioni cerebrali
Ogni individuo dovrebbe dedicare al sonno almeno 7-8 ore della giornata, preferibilmente di notte. Alcune persone hanno bisogno di dormire di più, anche 10 ore, mentre altre meno (5 o sei ore). Se il sonno è stato di qualità e se si è dormito abbastanza (a seconda delle esigenze dell’organismo), al risveglio si prova una sensazione di piacevole benessere. Ci si sente riposati ed energici.
Cosa accade se non si dorme a sufficienza e bene
Dormire bene significa non interrompere i cicli del sonno, riuscire ad addormentarsi con facilità, riprendere a dormire senza difficoltà in seguito a un’interruzione, e non svegliarsi di colpo.
I sintomi della mancanza di sonno (o legati ai disturbi del sonno)
- Fatica nello svolgere le attività diurne.
- Difficoltà di concentrazione e problemi di memoria.
- Irritabilità.
- Stati depressivi.
- Variabilità dell’umore.
Possono verificarsi conseguenze anche più gravi
- Ipertensione
- Problemi all’apparato cardiovascolare.
- Problemi metabolici, come il diabete.
L’insonnia (occasionale o cronica) può assumere forme differenti
- Iniziale (caratterizzata dalla difficoltà ad addormentarsi).
- Intermittente (il tratto caratteristico è rappresentato dai continui risvegli notturni).
- Terminale (brusco risveglio all’alba e impossibilità di riaddormentarsi).
Lo stress, la depressione, l’alimentazione, l’alcol e il fumo favoriscono l’insonnia. Al contrario, uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata possono aiutare moltissimo.
Per favorire l’addormentamento e garantirsi un sonno di qualità, senza interruzioni, si può ricorrere anche all’assunzione di specifici integratori alimentari. Naturalmente per l’insonnia che definiamo patologica (per esempio, la difficoltà di addormentarsi che si protrae da un mese o i risvegli notturni ripetuti) occorre rivolgersi al medico, che dovrà comprendere le cause dell’insonnia, quindi intervenire.
Per favorire il sonno si può assumere l’ottimo integratore Biolife Melatonin Strong. Si tratta di melatonina pura in gocce contenuta in un flacone in vetro, per una maggiore ecosostenibilità. È un prodotto ad elevata concentrazione, una goccia equivale a 1 mg di melatonina.
I benefici dell’integratore Biolife Melatonin Strong
- Induce il sonno in tempi più rapidi.
- Regolarizza i ritmi sonno veglia.
- Allevia la sindrome da jet lag (ovvero i disagi dovuti ai viaggi intercontinentali, al cambio del fuso orario).
L’integratore è sconsigliato alle donne in gravidanza e in allattamento. È importante rivolgersi al medico se l’insonnia riguarda un minore. È bene consultarlo per suggerimenti su un uso prolungato di Biolife Melatonin Strong.
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