Gli effetti del caldo sull’organismo umano sono diversi, come abbiamo visto. I sintomi di una eccessiva esposizione al calore (non ci si riferisce solo all’esposizione diretta al sole, ma alla condizione di disagio che può generarsi in ambienti non ventilati, né climatizzati, quando all’esterno le temperature sono molto elevate) vanno dal mal di testa alle vertigini, ai tremori a sintomi più seri. Quando ciò si verifica occorre raffreddare gradualmente l’organismo, per evitare che la situazione peggiori.
La prima cosa da fare è bere e, se il malessere si avverte mentre si è all’aperto, bisogna subito ripararsi, cercare quindi un posto all’ombra.
Inoltre, è bene evitare di ingerire bevande troppo fredde, che potrebbero causare problemi all’apparato gastrointestinale e alla salute, in generale.
Gli effetti negativi del caldo si fanno sentire maggiormente nelle persone che convivono con una malattia neurologica.
La Società Italiana di Neurologia avverte i pazienti con Alzheimer e Parkinson e le loro famiglie che le ondate di calore portano con sé dei rischi per le persone con queste patologie.
Altre malattie che non vanno particolarmente d’accordo con il caldo sono quelle cardiovascolari, le patologie respiratorie e il diabete.
Chi convive con l’Alzheimer o con il morbo di Parkinson (ma anche con altre malattie che interessano il sistema nervoso) possono sperimentare, durante le ondate di calore, i seguenti disagi:
Sono risposte dell’organismo al caldo eccessivo. Tali sintomi si presentano anche nelle persone sane, ma nei pazienti neurologici possono essere molto più accentuati. Anche la termoregolazione viene compromessa, e spesso queste persone non avvertono lo stimolo della sete.
Il caldo estremo peggiora anche l’inquinamento atmosferico, può influire sulle nascite contribuendo a determinare un aumento dei parti prematuri.
Gli effetti del caldo sono inoltre maggiori sui soggetti che svolgono lavori manuali, al chiuso o all’aperto. La salute mentale è messa a dura prova durante le ondate di calore, non solo l’equilibrio delle persone fragili.
I prodotti nutraceutici possono essere di grande aiuto. Integrare nella dieta (che dovrebbe essere ricca di frutta e verdura) prodotti contenenti vitamine e sali minerali è un modo per consentire all’organismo di conservare i giusti livelli di micronutrienti.
Nei pazienti con Parkinson e Alzheimer, il sulforafano si è dimostrato utile nel contrastare i sintomi legati alle due patologie.