Favorisce il risparmio energetico e consente di avere un’ora in più di luce alla sera. Tuttavia, nei giorni immediatamente successivi al cambio, il passaggio all’ora legale (avvenuto quest’anno nella notte tra il 25 e il 26 marzo) causa a molti di noi problemi e disagi legati al sonno.
È naturale che sia così. L’organismo ha bisogno di un ‘periodo’ di adattamento, ogni volta che deve affrontare un cambiamento. Nella maggior parte dei casi, il passaggio all’ora legale e il ritorno a quella solare risultano agevolati dalla giornata scelta (a livello istituzionale), la domenica, per realizzare il cambio.
Segnali di disagio dopo il passaggio all’ora legale
In realtà, anche le persone che assorbono meglio le conseguenze del cambio di ritmo, ricevono qualche segnale ‘di disagio’ (che resta magari inascoltato), dall’organismo. Per usare una metafora, è un po' come se si corresse (nel caso dell’ora legale) e gli organi restassero qualche passo indietro, almeno per qualche giorno.
Le conseguenze del cambiamento, che comunque viene vissuto dalla maggior parte delle persone, come positivo, proprio per via della possibilità di godere più a lungo della luce naturale, possono essere avvertite anche qualche settimana dopo lo spostamento delle lancette dell’orologio in avanti.
I vantaggi dell’ora legale (le stime calcolano un risparmio di oltre 200 milioni di euro in energia, e di 200 mila tonnellate di CO2. Anidride carbonica che viene risparmiata all’ambiente) sono notevoli. Esiste una petizione on line attraverso la quale si chiede alle autorità europee di conservare l’ora legale tutto l’anno. A fare da controcanto, una comunità di persone ritiene che i benefici dell’ora legale non compensino gli svantaggi che ne derivano per la salute.
Quel che ci interessa, in questa sede, è cercare di comprendere in che modo arginare o neutralizzare i malesseri provocati dalle lancette spostate in avanti.
Quando si torna all’ora solare?
L’ora legale ci accompagnerà fino alla notte tra il 28 e il 29 ottobre 2023. Nel frattempo vediamo di accogliere il cambiamento (per chi ancora non fosse riuscito a metabolizzarlo del tutto) nella maniera più proficua per l’organismo.
Le conseguenze dell’ora legale sul sonno
Partiamo dal sonno: dovrebbe essere di buona qualità e regolare, proprio come un orologio che si rispetti. Secondo alcuni esperti, l’ora legale impedisce che si possa dormire per il numero di ore che sarebbe necessario. La luce tiene svegli, perché influisce sui livelli di melatonina. Il cambio dell’ora non può che avere conseguenze anche sulla capacità di concentrazione.
Penalizzati metabolismo e memoria
Il cambio dell’ora, influenzando i ritmi circadiani, penalizzerebbe la memoria, il metabolismo e avrebbe effetti sull’apparato cardiovascolare. Tutto ciò avrebbe ricadute negative anche sulla produttività.
Abbiamo sottolineato più volte l’importanza del sonno. Approfondiamo ancora l’argomento citando Luigi De Gennaro, professore di psicobiologia, psicologia fisiologica e disturbi del sonno all’Università La Sapienza di Roma.
Gli effetti della mancanza di sonno
- Dormire poco e male contribuisce allo sviluppo della malattia di Alzheimer.
- L’insufficiente durata del sonno è associata a una qualità della vita peggiore e a una sua minore durata.
- L’irregolarità del sonno, oltre che l’insufficienza predispone allo sviluppo del diabete di tipo 2.
- Una qualità del sonno compromessa favorisce le malattie cardiovascolari.
- Esistono anche relazioni tra l’insufficiente durata del sonno, la sua scarsa qualità e i problemi legati all’umore e all’ansia.
- Dormire poco significa avere i riflessi più lenti e quindi correre un rischio maggiore di trovarsi coinvolti in incidenti stradali o d’altro tipo.
Chi dorme poco e male conduce in genere una vita più faticosa e meno soddisfacente
In sintesi, una depauperata qualità del sonno corrisponde a maggiori possibilità di condurre una vita meno soddisfacente, più faticosa, di minore qualità.
Il turno di lavoro notturno è associato a maggiore fatica, maggiore sonnolenza e maggiori possibilità di commettere errori. Le persone che hanno una qualità del sonno impoverita hanno più défaillance dei colleghi, nel turno notturno.
Quanto bisogna dormire per salvaguardare la salute?
Le ore di sonno necessarie a ricaricare il cervello e l’organismo nel suo complesso variano a seconda dell’età. Gli adolescenti dovrebbero dormire almeno 8-10 ore per notte. I giovani adulti dai 18 ai 25 anni dovrebbero riposare 7-9 ore per notte, così come gli adulti fino ai 64 anni. Gli over 65, 7-9 ore.
Nessuno o quasi rispetta queste raccomandazioni (National Sleep Foundation); le conseguenze sono le più diverse.
I benefici legati all’ora legale superano gli svantaggi
Come abbiamo già visto, alla tendenza a non prestare attenzione alla durata e alla qualità del sonno (favorita anche dall’uso dei dispositivi elettronici e dall’interconnessione costante) e alle sue conseguenze si associano i disagi legati all’introduzione dell’ora legale. Gli studi, tuttavia, ritengono che una volta superata la fase di passaggio dall’ora solare a quella legale, i benefici del cambio superano i disagi (che restano temporanei). Insomma, più luce fa bene all’umore e ciò, soprattutto in un momento come questo, non è poco (Fonte: AISM - Associazione Italiana Medicina del Sonno). Dunque, riportiamo ancora una volta i nostri suggerimenti per agevolare il sonno.
Abitudini e cibi che favoriscono il sonno di qualità
- L’esposizione al sole (almeno dieci minuti al giorno) aiuta a sintetizzare la melatonina.
- L’ormone del riposo si può assumere anche attraverso alcuni alimenti. Tra gli altri: l’orzo, i semi di chia, le noci, le olive, l’ananas e le banane.
- Per favorire il sonno è bene abbandonare l’uso dei dispositivi elettronici almeno mezz’ora prima di andare a dormire. È preferibile leggere un buon libro.
- È bene evitare di addormentarsi davanti al televisore acceso.
- Consumare cibi e bevande ricchi di magnesio.
- Cenare almeno tre ore prima di andare a letto, evitando i cibi di difficile digestione.
La melatonina sincronizza ormoni e ghiandole
La melatonina è fondamentale soprattutto perché favorisce una buona qualità del sonno, lo sottolineiamo ancora una volta. Il sonno è necessario perché le cellule dell’organismo si rigenerino. L’ormone prodotto dall’epifisi è il nostro orologio biologico. La melatonina è infatti responsabile della sincronizzazione ormonale. Si tratta dell’attività sincrona delle molecole endogene (ormoni) e di tutte le ghiandole. Se questo meccanismo funziona correttamente, si può aspirare alla longevità.
L’EFSA e gli integratori con melatonina
Secondo l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, gli effetti benefici della melatonina per la salute dell’organismo umano sono i seguenti:
- favorisce l’addormentamento;
- contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno.
Grazie a queste proprietà, la melatonina è largamente impiegata come principio attivo in integratori e medicinali, per favorire il miglioramento dei disturbi legati all’addormentamento e alla qualità del sonno. L’EFSA suggerisce la dose di 1mg di melatonina, da non superare, se non dietro indicazionde del medico.
Per assicurarsi una quantità sufficiente di melatonina, si può ricorrere all’assunzione di integratori alimentari, frutto della ricerca nutraceutica.
Biolife Melatonin Complex è un prodotto a base di Melatonina ed estratti di Zinco e Selenio, Magnesio, Vitamina B2 e Valeriana.
- Regola il ritmo circadiano, ovvero il ritmo sonno-veglia.
- È utile per favorire il normale rilassamento e il benessere del sonno.
Nel periodo che segue il passaggio all’ora legale, il prodotto si dimostra un ottimo rimedio, in grado di ripristinare i normali ritmi biologici dell’organismo, migliorando la qualità del sonno e la velocità di addormentamento.
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