La vitamina D, che si trova accumulata nel fegato, è liposolubile e va assunta in modo regolare attraverso l’alimentazione. L’organismo la rilascia a piccole dosi quando necessaria. Si tratta di una vitamina che viene sintetizzata dal nostro corpo attraverso l’assorbimento dei raggi solari da parte della pelle, per questo è indispensabile esporsi al sole almeno durante la bella stagione. La vitamina D ha la funzione di regolare il metabolismo del calcio, quindi è particolarmente utile per il processo di calcificazione delle ossa. Essa, inoltre, mantiene i corretti livelli di calcio e fosforo nel sangue.
Secondo le stime ufficiali, all’incirca un miliardo di persone nel mondo soffrono di carenza o insufficienza di vitamina D.
La carenza di questa vitamina comporta danni sia medici sia psicologici, in quanto ogni tessuto dell’organismo ha recettori di questa vitamina, dal cervello al cuore, dai muscoli al sistema immunitario.
Ciò significa che la vitamina D è vitale per il funzionamento del corpo umano a tutti i livelli.
Per quanto concerne il sistema immunitario, la vitamina D attiva i geni che regolano il sistema immunitario e rilascia i neurotrasmettori implicati nel corretto funzionamento e nello sviluppo cerebrale. Nelle regioni del cervello connesse con la depressione e l’ansia, i ricercatori hanno scoperto dei recettori di vitamina D.
In questo articolo vediamo come questa vitamina svolge un’azione importantissima nella comparsa di una sintomatologia ansiosa.
Le conseguenze psicologiche della carenza di vitamina D
L’ansia che molti soggetti sperimentano ogni giorno, può fortemente condizionare la loro vita, anche negli aspetti più semplici e banali, e portare all’insorgenza di altri sintomi e complicazioni.
Il Disturbo d’ansia generalizzato (GAD) e gli attacchi di panico sono caratterizzati da eccessive e persistenti sensazioni di ansia verso le situazioni e gli eventi quotidiani. Nella maggior parte dei casi l’ansia riduce l’abilità dell’individuo ad operare normalmente all’interno della società. Coloro che soffrono di ansia riportano l’incapacità di controllare le loro emozioni quando le cose peggiorano. Quando il livello di ansia diventa insostenibile, ecco che scatta l’attacco di panico, caratterizzato da un’intensa paura che insorge all’improvviso e che comporta un incredibile stress fisico e mentale con diversi sintomi tra cui: agitazione, battito cardiaco accelerato, tremori e difficoltà a respirare.
Una delle cause più comuni degli attacchi di panico è il basso livello di serotonina nel corpo.
Il nostro cervello, infatti, secerne delle sostanze (i neurotrasmettitori) che veicolano informazioni che consentono di placare l’ansia e di farci essere sereni.
La serotonina è tra queste sostanze, ovvero, il neurotrasmettitore responsabile della regolazione delle sensazioni di benessere, felicità e appagamento. Essa, inoltre, regolarizza il tono dell’umore.
Quando la quantità di neurotrasmettitori diminuisce, si manifesta uno stato di ansia cronica.
Il calo di vitamina D è direttamente proporzionale ad una diminuzione della secrezione di serotonina, quindi del principale “antidoto” che abbiamo a disposizione contro l’ansia e gli attacchi di panico.
La vitamina D agisce, anche se non in modo diretto, anche su altri ormoni: l’ossitocina, detto anche ormone del piacere, riduce l’attivazione dei circuiti cerebrali che stimolano i meccanismi di paura, e la vasopressina, che ha un effetto di modulazione dei vasi sanguigni e che agisce indirettamente sulla situazione psiche.
Se la secrezione di questi ormoni è modificata può causare uno stato d’ansia cronico, che non si risolve fin quando non si hanno livelli adeguati di vitamina D nel sangue.
Come fare se la vitamina D non è al “giusto livello”
Per scoprire se siamo carenti di vitamina D, è sufficiente farsi prescrivere delle analisi del sangue specifiche. La vitamina D, intervenendo nella regolazione di innumerevoli funzione metaboliche, deve essere sempre presente nei giusti quantitativi nell’organismo. Un suo apporto insufficiente protratto nel tempo causa l’insorgenza di numerosi disturbi e disfunzione.
Non è sufficiente l’alimentazione per assicurarsi un corretto livello di vitamina D, tuttavia è bene conoscere quali cibi possono aiutarne l’integrazione nei periodi in cui non è possibile esporsi al sole e farne largo uso.
Tra gli alimenti che contengono le maggiori quantità vitamina D vi sono – alcuni tipi di pesce (salmone, aringa, sgombro, sardine e in generale tutti i pesci dei mari del Nord, ricchi anche di grassi omega-3 benefici per il sistema nervoso e l’apparato cardiovascolare – il fegato di suino – il latte e lo yogurt interi – il burro – i formaggi grassi – le uova – le creme a base di latte e/o uova.
Oltre a quelli già menzionati, abbiamo anche altri sintomi legati alla carenza di vitamina D3: problemi ossei, respiratori come l’asma, pressione del sangue e glicemia costantemente elevati, sono segnali che non devono essere sottovalutati.
In commercio esistono diversi integratori a base di vitamina D che gli specialisti consigliano ormai da lungo tempo per combattere questo fenomeno carenziale diffusissimo in tutto il mondo occidentale. Gli integratori hanno una breve durata ma consentono di riportare i livelli della vitamina alla giusta quantità, guarendo l’ansia cronica legata alla carenza.
Ovviamente non tutte le patologie legate all’ansia o agli attacchi di panico sono dovuti alla carenza o mancanza di vitamina D. Esistono, infatti, delle condizioni patologiche che per essere guarite necessitano di terapie d’altro tipo, farmacologiche e/o psicologiche.
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