Le malattie autoimmuni colpiscono diverse parti dell’organismo e ad ogni età. Si tratta di patologie in cui l’organismo, e in particolare il suo sistema immunitario, non attacca agenti esterni, potenzialmente dannosi per la salute, bensì alcune strutture dell’organismo stesso, danneggiandole, e causando una perdita di funzionalità dell’organo colpito. Ad oggi la scienza non conosce le cause che portano all’origine delle malattie autoimmuni e ciò rende la prevenzione molto difficile.
Anche la terapia è piuttosto complessa, perché si deve agire sul sistema immunitario che svolge importantissime funzioni di difesa e che, se si indebolisce, lascia campo libero ad aggressioni esterne di tipo infettivo.
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Quali sono i fattori di rischio conosciuti per le malattie autoimmuni
Poiché al momento non è possibile stabilire una causa vera e propria per queste malattie, si parla di “fattori di rischio”.
Il principale è la predisposizione familiare. Non esiste una relazione genetica valida per tutte le patologie, benchè per alcune sia ormai certa l’influenza del fattore ereditario. E’ comunque altamente probabile che il soggetto affetto da malattia autoimmune abbia un difetto genetico che rende il suo sistema immunitario più incline ad attaccare strutture facenti parte dell’organismo, rispetto al resto della popolazione.
Un secondo fattore di rischio sono le malattie batteriche e virali, specialmente se sono ricorrenti. I medici ipotizzano che, in presenza di alcune patologie, si creino le cosiddette “cross-reazioni”. Se la struttura di un batterio o di un virus è molto simile ad una che si trova sulle cellule, il sistema immunitario potrebbe scambiarle e, andando ad attaccare le strutture relative all’agente infettivo, danneggerebbe di conseguenza anche quelle organiche.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci o agenti chimici sembra essere legata allo sviluppo delle patologie autoimmuni, probabilmente per modifiche genetiche (del DNA) acquisite, quindi non presenti dalla nascita. Piccole mutazioni, simili a quelle che si hanno nello sviluppo di neoplasie che, tuttavia, invece di sviluppare delle cellule tumorali danno origine ad un comportamento anomalo del sistema immunitario.
Allo stato attuale quelle riportate sono le ipotesi più accreditate per spiegare la presenza delle malattie autoimmuni, ma sono e rimangono comunque delle tesi da dimostrare.
Dal punto di vista terapeutico, la medicina agisce sulle malattie autoimmuni con farmaci antinfiammatori steroidei come il cortisone. Ad un certo dosaggio essi hanno azione immunosoppressiva, e ciò consente una scomparsa dei sintomi.
Tuttavia questo tipo di terapia non può essere protratta per lungo termine, perchè un’assunzione continuativa di questi potenti farmaci potrebbe abbassare troppo le difese immunitarie, esponendo l’organismo a infezioni anche mortali.
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Le terapie naturali per le malattie autoimmuni
Vi sono alcune terapie naturali che si sono rivelate ottime per contrastare le malattie autoimmuni. Uno dei trattamenti più promettenti si basa sull’assunzione di un integratore a base di AHCC. Questa molecola è in grado di potenziare il sistema immunitario quando l’organismo è debole a causa del cortisone.
L’AHCC stimola selettivamente l’attività di solo una parte del sistema immunitario, l’immunità aspecifica che, al contrario dell’immunità specifica, non è responsabile degli attacchi alle strutture proprie dell’organismo.
Quindi, mentre la terapia con l’immunosoppressore inibisce in egual misura tutte le popolazione del sistema immunitario, l’AHCC lavora in modo contrario e selettivo solo sulle popolazioni che non attaccano l’organismo ma che fanno fronte agli attacchi dei patogeni esterni.
Assumere l’AHCC come coadiuvante delle terapie mediche contro le malattie autoimmuni genera un miglioramento della qualità di vita del paziente che, pur tenendo sotto controllo la patologia, non si espone eccessivamente agli agenti infettivi, mantenendo il proprio organismo sano e forte.
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