Lattoferrina e Long Covid | Nuova ricerca sull'uso della lattoferrina

Mar 31, 2022Nutraceutica Biolife
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  Lattoferrina utile anche contro Long Covid  

Una nuova ricerca mette ancora una volta in relazione il Covid con la lattoferrina.

Si tratta di uno studio interuniversitario che ha trovato pubblicazione su due riviste specializzate: Frontiers in Pharmacology e Journal of Enviromental and public Health.

La ricerca è stata coordinata da Elena Campione, professore associato presso la U.O.S.D di Dermatologia del Policlinico di Tor Vergata ed è stata sostenuta dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Le ricercatrici e i ricercatori coinvolti lavorano con le università Tor Vergata e Sapienza di Roma.

Stando ai risultati dello studio:

la lattoferrina è in grado di interagire con la proteina Spike del Sars-CoV-2, il virus responsabile della Covid, innescando un processo antivirale che accelera la negativizzazione della persona infettata, aiutando quest’ultima a recuperare rapidamente il gusto e l’olfatto.

  Lattoferrina utile nella riduzione dei sintomi di tutte le varianti Covid  

L’azione positiva della lattoferrina sarebbe stata confermata anche dagli studi di bioinformatica strutturale, come riportato dall’agenzia di stampa Italpress, che ha dato evidenza ai risultati della ricerca.

La lattoferrina, nota anche come lattotransferrina, sarebbe efficace nel ridurre i sintomi della malattia causata dal virus Sars-CoV-2, anche nei casi di Long Covid, ovvero quei casi di contagio caratterizzati dalla manifestazione di sintomi e disagi psico-fisici anche dopo il risultato negativo del test Covid e a distanza di mesi dalla negativizzazione.

Secondo i responsabili della nuova ricerca, sarebbe sufficiente la somministrazione di 1 g di lattoferrina al giorno, subito dopo il risultato positivo del tampone molecolare, per contenere i sintomi della Covid e accelerare la negativizzazione.

Il prolungamento della somministrazione fino alla negativizzazione del paziente consentirebbe di evitare al malato le conseguenze che portano all’ospedalizzazione. Gli stessi ricercatori affermano che la lattoferrina sarebbe efficace contro tutte le varianti del virus.

  Cos’è la lattoferrina  

La lattoferrina è una glicoproteina globulare multifunzionale e appartiene alla famiglia delle transferrine (deputate al trasporto del ferro). Ha, tra le altre, proprietà:

  • antimicrobiche,
  • antivirali,
  • antimicotiche
  • antiossidanti.

L’organismo è in grado di sintetizzarla, ma la assume anche attraverso l’alimentazione (il formaggio, per esempio, può essere una buona fonte di questa proteina).  

La lattoferrina è presente:

  • nelle lacrime,
  • nella saliva,
  • nel liquido seminale,
  • nei globuli bianchi
  • in altri fluidi dell’organismo umano
  • è particolarmente abbondante nel colostro materno, rispetto al latte della fase successiva dell’allattamento.

  Come posso integrare la lattoferrina? 

Un’altra fonte di lattoferrina può essere rappresentata dagli integratori alimentari.

Biolife Lattoferrina contiene 200 mg della glicoproteina (massima dose giornaliera consentita) e zinco, sostanze utili a sostenere il sistema immunitario e a combattere eventuali patogeni.

Gli integratori a base di lattoferrina possono essere assunti anche per lunghi periodi, senza controindicazioni particolari e anche in condizioni patologiche. In ogni caso è sempre bene informare il medico dell’assunzione di questo, come di altri integratori alimentari.

  Controindicazioni  

  • I pazienti affetti da malattie neurodegenerative (Parkinson, sclerosi multipla…) devono fare particolare attenzione;
  • quelle patologie sono caratterizzate da un alterato metabolismo del ferro: non ci sono, infatti, sufficienti studi che dimostrino l’efficacia o i possibili effetti collaterali di tale integrazione.
  • Anche i bambini la possono assumere.
  • Donne in gravidanza o durante l’allattamento, invece, dovrebbero evitarla in quanto non esistono studi che dimostrino l’assenza di rischi.
  • Oltre alla capacità di legare il ferro, la lattoferrina è anche in grado di legare (anche se con affinità minore) altri metalli come rame e manganese.
  • In caso quindi di assunzione di dosi elevate di lattoferrina può verificarsi carenza di tali minerali.
  • Al momento non sono note interferenze farmacologiche.

 

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