La pillola invece dell’iniezione di insulina per i diabetici, nuova ricerca

Dec 19, 2022Nutraceutica Biolife
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Controllare il livello degli zuccheri nel sangue, con analisi periodiche, è fondamentale per individuare anomalie. Potenziali campanelli d’allarme rispetto alla comparsa di una malattia temibile come il diabete.

Esame emoglobina glicata e glucosio, cosa misurare

L’emoglobina glicata (HbA1c) è un valore, oggetto di analisi di laboratorio, che consente di monitorare i livelli medi di zucchero nel sangue in un determinato arco di tempo (settimane o mesi). Viene effettuato per quelle persone per le quali è già accertata la presenza del diabete o quando si sospetta la malattia. L’esame che invece viene normalmente prescritto, con gli altri, a scopo di controllo è la misurazione della glicemia.

L’emoglobina glicata o glicosilata si genera quando l’emoglobina (proteina deputata al trasposto dell’ossigeno nel corpo; è presente nei globuli rossi) si unisce al glucosio. Il processo è quello della glicosazione. Misurando la quantità di glucosio unita alla proteina si ha il quadro della situazione zuccheri all’interno dell’organismo.

Ad alti livelli di zucchero nel sangue corrispondono elevati livelli di emoglobina glicata. Questa forma di emoglobina non riesce ad assolvere alla funzione di trasporto dell’ossigeno come invece fa l’emoglobina. Chi ha sviluppato il diabete riceve danni agli organi anche per via di questa carenza nel trasporto dell’ossigeno a tutti i distretti corporei. Monitorare il valore è dunque importante anche per verificare una condizione di eventuale prediabete.

Sintomi o fattori (di sospetto diabete) che devono indurre approfondimenti ematici

  • Difficoltà visive
  • Stanchezza
  • Sete eccessiva e minzione frequente
  • Sovrappeso
  • Ipertensione
  • Familiarità

I sintomi sono comuni ad altre patologie. Mai lasciarsi prendere dalla tentazione di fare un’autodiagnosi. In situazioni di dubbio e in presenza di sintomi, che si tratti di diabete o no, la prima cosa da fare è contattare il medico.

La ricerca scientifica compie progressi giornalieri e le notizie positive per chi è affetto da diabete non mancano mai. L’ultima riguarda una pillola che potrebbe sostituire le iniezioni quotidiane.

Una pillola che sostituisca le iniezioni di insulina è la nuova speranza per tanti pazienti

I ricercatori del Walter and Eliza Hall Institute (WEHI) di Melbourne, in Australia, hanno individuato una molecola con le stesse funzioni dell’insulina che potrebbe essere assunta oralmente. Lo sviluppo di nuovi farmaci per la cura del diabete è fondamentale per offrire ai pazienti la possibilità di una migliore qualità di vita.

Cosa accade alle persone diabetiche

I pazienti affetti da questa malattia metabolica (diabete di tipo 1) non riescono a produrre insulina, l’ormone che regola i livelli degli zuccheri nel sangue. Devono quindi ricorrere a iniezioni giornaliere di insulina per non far schizzare in alto il valore degli zuccheri.

Perché non esiste l’insulina in pillole

Si tratta di una sostanza con una scarsa stabilità, viene immediatamente degradata nel corso della digestione. La nuova ricerca australiana si avvale di una nuova tecnologia, la microscopia crioelettronica (cryo-em). Grazie a questo strumento in grado di individuare i dettagli di molecole complicate, i ricercatori hanno identificato una molecola peptide che imita l'insulina e può legarsi attivando il recettore dell'ormone. L’obiettivo è indurre le cellule ad assorbire il glucosio in eccesso. Il cammino è lungo, ma le basi sono state poste. In un futuro forse non lontano i pazienti potrebbero dire addio alle iniezioni di insulina.

Cosa fare per prevenire il diabete

  • Mangiare alimenti ricchi di fibra e contenere il consumo di bevande zuccherate e dolci
  • Mantenere la forma attraverso l’attività fisica e l’alimentazione equilibrata
  • Ingerire vitamine e mangiare legumi e pesce
  • Non fumare
  • Usare olio invece di burro
  • Mangiare preferibilmente carboidrati integrali
  • Evitare le carni rosse o il consumo eccessivo di formaggi
  • Il cioccolato fa bene purché fondente

Gli integratori che supportano le cure per il diabete

Anche gli integratori alimentari possono aiutare. NKlife AHCC® è estratto dal micelio di fungo Shiitake coltivato in crusca di riso. L’estrazione avviene grazie ad una tecnologia brevettata esclusiva di Amino Up di Sapporo, in Giappone. Grazie al peso molecolare molto basso, la molecola viene assimilata rapidamente dai globuli bianchi e rimette in moto immediatamente le nostre difese immunitarie. Il composto è unico al mondo per la sua grande concentrazione in α-glucani, non meno del 39%.

Potenzia le difese immunitarie, contrasta le infiammazioni e svolge numerose funzioni in diversi ambiti medici (infettivo, oncologico, ginecologico, etc.). Contribuisce a ridurre il livello degli zuccheri nel sangue nelle persone diabetiche e normalizza i livelli dell’emoglobina glicata aiutando, in questo modo, a prevenire l’insorgenza di complicazioni del diabete.

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