HIV e AIDS, le basi per il vaccino sono pronte

Dec 15, 2022Nutraceutica Biolife
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La ricerca ha fatto registrare nel corso dei decenni progressi rilevantissimi nella lotta all’HIV. Eppure, c’è ancora tanto da fare, soprattutto per abbattere i pregiudizi e lo stigma che questa malattia porta con sé. All’inizio di dicembre è stata celebrata la Giornata Mondiale contro l’AIDS; un’occasione come sempre fondamentale per fare il punto della situazione e per ricordare l’importanza della prevenzione. Dalle statistiche emerge un aumento dei contagi tra i giovani.

I contagi di AIDS aumentano tra i giovani

Quest’ultimo dato impone la necessità di potenziare le campagne comunicative su questa patologia e sulle modalità del contagio. Non c’è ancora abbastanza consapevolezza sull’AIDS. Si deve dunque poter contare sull’informazione di qualità e sulla prevenzione.

Sul versante delle cure, le novità negli ultimi anni sono tante. La più recente riguarda una sperimentazione basata su una classe di anticorpi altamente neutralizzanti. C’è la notizia, ancora una volta, di un possibile vaccino contro il virus che causa la patologia. Questo farmaco sarebbe stato sperimentato per indurre precursori anticorpali ampiamente neutralizzanti negli esseri umani.

I risultati di questa prima sperimentazione (si tratta della fase I) sull’uomo sono promettenti. Il farmaco sarebbe infatti efficace e sicuro nel 97% dei casi. La scienza è impegnata da quarant’anni nell’individuazione di un vaccino, una ricerca resa molto complicata dalla capacità del virus di mutare rapidamente.

Il nuovo studio a cura della International AIDS Vaccine Initiative e dalla Scripps Research dimostrerebbe che l’ultimo farmaco (vaccino) messo a punto andrebbe a coprire più ceppi virali, quindi più varianti del virus.

Il meccanismo dal quale sono partiti i ricercatori per lo sviluppo del nuovo farmaco

Sulla superficie del virus è presente una proteina (Env), che chiama in causa i linfociti T (cellule deputate alla difesa dell’organismo). Questa proteina ha delle somiglianze (in alcune parti) con alcune componenti del nostro organismo, sarebbe cioè in grado di ingannare il sistema immunitario. Non riconoscendola come estranea, ma parte dell’organismo, il sistema immune non attiverebbe la risposta anticorpale. Una di queste parti (chiamata "CD4 binding site" poiché deputata a riconoscere la proteina CD4 sui linfociti T) è per la sua funzione fondamentale nel processo infettivo, e tenderebbe a non mutare. Questo ha fornito ai ricercatori il punto dal quale partire per sviluppare un vaccino che avesse l'obiettivo di far crescere il numero di quelle rare cellule B che legano molto bene il CD4 binding site. Tali cellule sono precursori di anticorpi neutralizzanti a largo spettro (come l'anticorpo VRC01), efficaci cioè contro diversi ceppi virali, poiché legano molto bene una regione del virus che come già sottolineato non cambia (CD4 binding site).

Un farmaco in grado di prevenire il contagio

Tutto ciò non significa che il farmaco sia già pronto all’uso. Al contrario, tuttora non esiste un vaccino anti HIV. Tuttavia, quest’ultima sperimentazione i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science, lascia sperare che l’attività di ricerca possa concentrarsi sulle nuove evidenze e proseguire il più velocemente possibile sulla strada che prima o poi porterà alla creazione di un farmaco anti AIDS. Un farmaco in grado di prevenire il contagio.

Un milione di nuovi contagi ogni anno nel mondo

Sarebbe una vera e propria rivoluzione per la medicina, dai risvolti sociali enormi. Ogni anno le statistiche restituiscono il dato di un milione di nuove infezioni, nel mondo. Secondo l’ultimo rapporto dell’UNAIDS, i numeri sono destinati a crescere. La mortalità diminuisce grazie ai farmaci di sostegno. Non delle vere e proprie cure, ma un supporto fondamentale che garantisce un’aspettativa di vita più lunga e una migliore qualità della stessa.

La prevenzione raccomandata dal Ministero della Salute

Il Ministero della Salute raccomanda la prevenzione attraverso semplici passi. Riportiamo dal sito ufficiale i principali e rimandiamo alla consultazione della relativa pagina per informazioni più dettagliate (https://www.salute.gov.it/portale/hiv/dettaglioContenutiHIV.jsp?id=5209&area=aids&menu=conoscere)

Come ridurre il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV

  • Nei rapporti penetrativi usare il preservativo maschile (condom) o femminile (femidom) in modo corretto, ovvero sin dall’inizio del rapporto
  • Nei rapporti orali usare il preservativo o il dental dam (fazzolettino in lattice, letteralmente "diga dentale"). Si può ridurre il rischio, anche se non lo si elimina del tutto, evitando liquido seminale in bocca e non praticando il cunnilingus in presenza di sangue mestruale
  • Assumere correttamente la profilassi pre-esposizione (PrEP)
  • Condurre una relazione monogama o esclusiva, in cui entrambi i partner sono sieronegativi all’Hiv e non hanno altri comportamenti a rischio al di fuori della coppia
  • Tra gli efficaci metodi di prevenzione va annoverata la terapia antiretrovirale. Non si corre rischio di contrarre l’Hiv se si hanno rapporti sessuali non protetti con una persona con Hiv in terapia antiretrovirale efficace (con carica virale nel sangue non rilevabile da almeno sei mesi)

Differenza tra HIV e AIDS

L'AIDS (Acquired Immune Deficiency Sindrome) o Sindrome da immunodeficienza acquisita è una malattia provocata dal virus HIV (Human Immunodeficiency Virus: virus dell'immunodeficienza umana) che comporta un progressivo e drastico abbassamento delle difese immunitarie. L'HIV attacca e distrugge i linfociti CD4, i globuli bianchi già citati.

Aver contratto l’HIV non significa essere in AIDS. Questa condizione sopraggiunge quando le difese immunitarie sono ormai incapaci di far fronte anche a semplici infezioni; quindi nel momento in cui si generano infezioni secondarie all’HIV (opportunistiche) che non possono essere fronteggiate, proprio per via del sistema immunitario ormai totalmente deficitario.

Come proteggere il sistema immunitario

Le nostre difese vanno protette attraverso comportamenti sani, una buona alimentazione e una costante attività fisica. Anche gli integratori alimentari possono aiutarlo a conservare le sue regolari funzioni.

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È il caso di NKlife AHCC® in soluzione orale. Un prodotto che ha quindi una farmacocinetica e una farmacodinamica molto veloce proprio perché si presenta in questa formulazione; agisce più rapidamente. Il prodotto che vanta un brevetto esclusivo frutto della ricerca nutraceutica e dell’innovazione migliora l’efficienza del sistema immunitario e la resistenza alle infezioni.

A proposito di HIV, gli studi effettuati sull’integratore hanno dimostrato che si tratta di un ottimo supporto nelle terapie delle infezioni virali, come le epatiti, l’HIV, le malattie causate da Herpesvirus e le influenze.

È utile anche come adiuvante nelle terapie di altre patologie

  • Adiuvante nei trattamenti tumorali, in associazione alla chemioterapia per migliorarne la gestione degli effetti collaterali, e nelle terapie di follow up
  • In campo ginecologico è usato con successo per neutralizzare l’HPV, prevenire il carcinoma uterino e per combattere la candida
  • Migliora i sintomi di gravi patologie del fegato come l’epatite, l’epatite C (85% di riduzione del numero di virus in 3 mesi) e l’epatite fulminante
  • Contribuisce a ridurre il livello degli zuccheri nel sangue nelle persone diabetiche e normalizza i livelli dell’emoglobina glicata aiutando, in questo modo, a prevenire l’insorgenza di complicazioni del diabete
  • Aiuta a diminuire i processi infiammatori dell'organismo grazie alla rimodulazione dei globuli bianchi, senza interferire con nessuna terapia farmacologica
  • In questa particolare soluzione orale il composto di AHCC  è stato rinforzato sinergicamente con l'estratto di Perilla

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