Fattore EFGR, la graviola e il potenziale antagonista del cancro

Aug 04, 2021Nutraceutica Biolife
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Cosa è l'EGFR?

Il recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR nell’abbreviazione inglese) è un oncogene (cioè una serie di nucleotidi che codificano una proteina), frequentemente sovra-espresso in alcune tipologie di cancro al seno. La presenza di questa proteina è stata associata a una prognosi non favorevole e alla resistenza ai farmaci. Un problema, quest’ultimo, che si verifica non di rado e non solo nelle neoplasie.

Per la scienza, quindi, l’EGFR diventa un fattore da tenere in gran conto al fine di sviluppare terapie oncologiche sempre più efficaci. In base a una ricerca condotta qualche anno da un’equipe internazionale, l’estratto di graviola interverrebbe proprio sull’oncogene EGFR, inibendo la crescita delle cellule cancerose. L’attività anticancro del principio estratto dalla graviola sarebbe stata dimostrata dalla ricerca sia in vitro che in vivo.

Ma cos’è la graviola?

Annona Muricata è il nome dell’albero che le popolazioni di lingua portoghese chiamano graviola. È una pianta sempreverde che cresce nella zona delle Antille, in Sudamerica, nell’Asia sud-orientale e nel continente africano. È altrimenti detta guanabana o soursop e appartiene alla famiglia delle Annonaceae. I suoi frutti, morbidi e succosi, sono molto apprezzati anche in cucina, soprattutto nei Paesi dove la pianta cresce. Essi impressionano per le loro dimensioni; alcuni possono raggiungere anche i trenta centimetri. Il loro aspetto le fa somigliare a delle pigne, ma osservarli fa correre l’immaginazione e le forme che richiamano alla mente sono le più bizzarre. Il loro sapore ricorda quello dell’ananas, così come quello della fragola. Non mancano sentori di limone e di cocco.

AI fini della nutraceutica quel che conta sono le proprietà della graviola. La medicina dei luoghi dove l’albero cresce la impiega largamente nelle terapie per le più svariate patologie. Viene usata come sedativo e alcuni la considerano un toccasana per tutti i disturbi dell’apparato gastrointestinale.

Poiché contiene vitamina C, ma anche le vitamine del gruppo B, nonché fosforo, magnesio, rame e calcio la graviola sembra essere un ottimo supporto per il sistema immunitario. Gli integratori a base di estratti della pianta tropicale costituiscono un utile sostegno nelle terapie prescritte dai medici per la cura di alcune affezioni dell’apparato scheletrico. La pianta avrebbe effetti benefici anche nel caso di affezioni del sistema nervoso; le sostanze contenute nei suoi frutti favorirebbero il rinnovamento cellulare.

Che sia un antiossidante è una certezza per la medicina delle popolazioni che hanno imparato a sfruttarne le proprietà. È soprattutto l’alta concentrazione di alcaloidi e acetogenine che rende la pianta particolarmente interessante agli occhi della scienza. Alcuni ricercatori sono giunti alla conclusione che la graviola abbia un ruolo rilevante nella prevenzione dei tumori del pancreas e del fegato. Secondo la maggior parte delle fonti è un efficace analgesico, ma anche un antibatterico e un tonificante.

Come assumere un integratore a base di graviola?

Assumere un integratore a base di graviola, dunque, può essere indicato in molte circostanze. Naturalmente si raccomanda di consultare preventivamente il proprio medico. La presenza di alcuni specifici alcaloidi suggerisce l’assunzione di tali integratori in dosi non eccessive. Vale la regola che si adotta per qualunque sostanza, come per qualsiasi cibo. Eccedere nel consumo del cioccolato può far male, così come mangiare troppi frutti di graviola o esagerare con l’assunzione di prodotti a base dell’estratto di questa pianta. La flora batterica può risentirne. Come i latini insegnano, sola dosis venenum facit, ovvero è la dose che fa il veleno.   

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