La fibromialgia entra finalmente in quel gruppo di patologie per cui è necessario promuovere, a livello istituzionale, la ricerca per l’individuazione di nuove cure.
Un maxiemendamento contenuto nell’ultima Finanziaria, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, contiene un provvedimento orientato a migliorare la qualità della vita delle persone colpite dal disturbo.
I fondi in arrivo - cinque milioni di euro - saranno suddivisi tra le regioni, e sono destinati “allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia”.
Di cosa si tratta
Spesso sottovalutata, nell’opinione comune, la fibromialgia è una malattia cronica non degenerativa che può rendere la vita di chi ne è colpito molto difficile.
Non è semplice diagnosticarla e, soprattutto in passato, i medici tendevano ad attribuirne i sintomi a disturbi psichiatrici o a una condizione di forte stress psico-fisico.
In effetti, ecografie e radiografie spesso non evidenziano lesioni o anomalie agli organi, ai tessuti interessati dalla sindrome dolorosa.
I sintomi
- Dolore diffuso, percepito più intensamente alla pressione delle mani, in fase di visita
- Difficoltà di movimento
- Insonnia o difficoltà a riposare bene nelle ore notturne
- Astenia
- Disturbi intestinali
- Mal di testa
- Fastidi alle mani e ai piedi, con sensazione di gonfiore
- Difficoltà a concentrarsi
Le cause della patologia
Non sono note. La patologia può comparire improvvisamente o svilupparsi in maniera silente e graduale, fino alla manifestazione dolorosa dei sintomi in elenco.
La depressione può essere associata alla fibromialgia, specialmente perché il paziente sente di non essere compreso. Inoltre, in molti casi, i risultati degli esami (insufficienti) non consentono la somministrazione di farmaci.
Tra le possibili cause si possono considerare
- la predisposizione genetica
- la presenza di altre malattie reumatiche
- una carenza di sali minerali e vitamine
- una carenza di proteine
Alcuni pazienti presentano carenze di:
- minerali (ferro, selenio, zinco, magnesio)
- vitamine (soprattutto la vitamina D)
- Omega 3
- coenzima Q10
- ferritina
Cure e trattamenti
Generalmente al paziente non viene prescritta una vera e propria cura, ma se il dolore che avverte è invalidante, il medico tenta di agire sull’attività dei neurotrasmettitori, cercando quindi di modificare la percezione del dolore, da parte del paziente.
Lo specialista al quale è più opportuno rivolgersi, in presenza dei sintomi descritti, è il reumatologo.
Nel trattamento della fibromialgia, come di tutte le patologie, l’alimentazione svolge un ruolo importantissimo. Lo ha lo stile di vita, in generale.
Se si è in sovrappeso, potrà essere più difficile gestire i sintomi. Una dieta equilibrata è quel che ci vuole.
Un breve (non esaustivo) elenco di alimenti consigliabili
- Cibi che contengono antiossidanti (frutta, verdure in foglia e crucifere)
- Cereali integrali
- Carne bianca e pesce azzurro
- Semi di lino, mandorle, noci
- Grassi monoinsaturi (quelli, per esempio, contenuti nell’olio di oliva)
- Probiotici
- Legumi decorticati
- Latte vegetale (per esempio d’avena o di mandorla)
Gli integratori alimentari
Per potenziare le proprietà degli alimenti, si può scegliere di assumere integratori che contengano vitamine, proteine vegetali, omega 3, triptofano e altri elementi.
Nel catalogo Biolife è presente un’ampia varietà di prodotti naturali, adatti anche ai vegani.
Commenti (0)
Non ci sono commenti per questo articolo. Sii il primo a lasciare un messaggio!