Cosa è la Chanca piedra
È comunemente definita tempesta di vento, ma le sono stati attribuiti anche altri nomi, tra i quali il più usato è chanca piedra ovvero spacca pietre. Inconsueta definizione per una pianta che è alta circa 50-70 centimetri. L’altezza non conta, le sue proprietà evidentemente hanno spinto le popolazioni amazzoniche a definirla in quel modo. Generazioni di indigeni hanno utilizzato l’arbusto come terapia contro i calcoli renali e della vescica e contro altre malattie dell’apparato urinario. Il suo nome scientifico è Phyllantus niruri e cresce non soltanto nelle foreste amazzoniche, ma anche in altri Paesi tropicali.
I suoi frutti sono piccole capsule contenenti semi, le foglie di un verde brillante la rendono particolarmente piacevole alla vista. La medicina tradizionale usa l’arbusto come vermifugo, digestivo, lassativo e tonico. Secondo la cultura dei luoghi in cui la pianta prospera, i suoi principi attivi sono utili per la cura di un’ampia gamma di patologie.
Caratteristiche e funzioni della chanca piedra
Le indicazioni che si raccolgono sulla pianta amazzonica le attribuiscono potere terapeutico nel trattamento della dissenteria, della febbre, delle coliche e del mal di gola. C’è chi le riconosce una funzione anticancro. Chi soffre di dispepsia potrebbe trarre giovamento dall’assunzione di prodotti a base di chanca piedra. Almeno stando a quanto riferito dalle popolazioni che impiegano abitualmente la pianta nelle loro pratiche mediche.
Alcuni studi scientifici attribuiscono all’arbusto appartenente alla famiglia delle Phyllanthaceae proprietà benefiche contro il diabete. La chanca piedra sarebbe anche un epatoprotettore, un antivirale e antibatterico, utilizzato con successo anche nelle affezioni genito-urinarie. Contiene infatti composti fitochimici che possono stimolare il flusso urinario, favorendo l’espulsione di batteri e virus, causa questi ultimi di infiammazioni anche piuttosto difficili da curare.
Secondo altre ricerche la chanca piedra è davvero in grado di prevenire la formazione dei calcoli renali, perché molto alcalina. Utilizzando questa pianta si producono degli ottimi integratori alimentari, che possono essere introdotti nella dieta per coadiuvare determinate terapie. Sembra che il suo estratto sia capace di neutralizzare il temibile Helicobacter Pylori, il batterio responsabile dell’ulcera gastrica. Su questo dato non ci sono tuttavia evidenze scientifiche.
Ricordiamo che molti farmaci contengono estratti vegetali, opportunamente trattati in laboratorio. Questo non mette in relazione i farmaci con gli integratori. Si tratta di due categorie differenti, per finalità d’uso oltre che per composizione. I farmaci si usano per la cura delle patologie, le più diverse, mentre gli integratori non hanno effetti curativi. Un integratore risponde certamente ai requisiti di sicurezza e qualità; ha il compito di apportare alla dieta le sostanze che contribuiscono alle normali funzioni fisiologiche senza avere effetti terapeutici. Questi prodotti sono quindi molto utili come sostegno ai farmaci prescritti per la cura di una determinata malattia. Sempre più spesso, sono gli stessi specialisti ad abbinare ai medicinali gli integratori.
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