L’infiammazione delle gengive può esporre ad altre malattie

Mar 24, 2023Nutraceutica Biolife
L’infiammazione delle gengive può esporre ad altre malattie

Sono milioni gli italiani che hanno smesso di partecipare ai programmi di prevenzione o di curarsi, negli ultimi tre anni. Una tendenza dovuta alle difficoltà legate alla pandemia, e quindi anche all’impossibilità, in alcuni casi, di avere accesso tempestivo agli esami diagnostici e di controllo presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale.

Trascuriamo spesso l’udito, la vista e i denti

È una situazione che riguarda tutti gli ambiti (da quello oncologico al cardiovascolare, passando per il ginecologico e toccando tutti gli altri). Da sempre, inoltre, si tende a trascurare alcuni organi e tessuti, che meriterebbero invece la stessa attenzione degli altri.

Pensiamo alle visite oculistiche, ai controlli dell’udito, a quelli odontoiatrici. In questi casi, si ricorre spesso alle cure di studi privati, per via delle lunghe attese nella sanità pubblica. I costi sono proibitivi, per molte famiglie. Il risultato è che si tende a trascurare i denti, come l’udito, così come la vista.

Cosa accade se si ammalano le gengive

Per le gengive, si tende a evitare le cure mediche anche quando sanguinano. Sbagliatissimo. Le gengive sono importanti, non soltanto per la salute della bocca. La loro condizione può generare situazioni patologiche in altri distretti del corpo. La ricerca ha evidenziato un nesso tra il microbioma della bocca e alcune gravi patologie neurodegenerative.

Le malattie gengivali croniche sono molto diffuse, riguardano fino al 50% della popolazione mondiale. L’igiene orale quotidiana è d’obbligo, ma non sempre è sufficiente. Occorrerebbe recarsi dall’igienista dentale almeno una volta all’anno, perché possa rimuovere i residui di placca e il tartaro che si accumulano inevitabilmente sulla superficie dei denti.

Quali sono le differenze tra placca e tartaro

Possiamo definire la placca come un film ricco di batteri che riveste i denti, aderendovi saldamente. I batteri si depositano naturalmente, in particolare sulla linea gengivale. Il deposito può formarsi già quattro ore dopo aver lavato i denti con lo spazzolino e il dentifricio.  

Quando gli zuccheri presenti negli alimenti che mastichiamo entrano in contatto con la placca generano delle sostanze acide che aggrediscono lo smalto del dente. L’organismo possiede naturalmente dei meccanismi per controbilanciare questa azione, ma non sempre riesce a difendere il dente dalle aggressioni. È così che si sviluppa la carie, il dente si ammala e se non si interviene subito, il processo che porta alla carie può essere così profondo da determinare la perdita del dente. Allo stesso modo, la placca può dar luogo a gengiviti (infiammazioni della gengiva) anche croniche.

Il tartaro è invece il risultato dell’accumulo, nel tempo, della placca non rimossa. SI forma soprattutto negli spazi tra i denti, o comunque dove l’azione meccanica dello spazzolino è meno efficace. A differenza della placca, il tartaro è piuttosto coriaceo. Non si riesce a rimuoverlo con gli strumenti che si usano per l’igiene quotidiana. Bisogna ricorrere al dentista o all’igienista dentale, per liberarsene.

Come evitare la formazione di placca e tartaro

Per evitare la formazione della placca e del tartaro è importante procedere quotidianamente con l’igiene orale, usando spazzolino, dentifricio e filo interdentale, quando possibile. I denti vanno lavati dopo i pasti, ma non immediatamente dopo. Meglio aspettare una trentina di minuti, prima di prendere lo spazzolino, perché l’acidità della bocca è più alta, dopo i pasti. Può quindi combinarsi con le sostanze contenute nel dentifricio e danneggiare, a lungo andare, lo smalto dei denti.

Il tartaro e l’infiammazione delle gengive non curata possono seriamente danneggiare la salute della bocca, aprendo la strada alla parodontite.

Che cos’è la parodontite

Si tratta di una malattia infettiva a carico dei tessuti che fanno da sostegno ai denti. Se non curata, la parodontite (volgarmente detta piorrea) causa una grave infiammazione delle gengive, la retrazione delle stesse, la perdita di osso e la caduta dei denti.

Perché i denti si muovono

Quando, oltre alla gengiva, l’infiammazione si estende al legamento parodontale e all’osso alveolare, la parodontite provoca la mobilità dei denti e progressivamente la loro perdita. Non bisogna trascurare i campanelli d’allarme.

Quali sono i sintomi dell’infiammazione gengivale che porta alla parodontite

  • Sanguinamento costante, durante il lavaggio dei denti o in assenza di azione meccanica
  • Gonfiore della gengiva
  • Ascessi
  • Mobilità dei denti

La parodontite può esporre ad altre malattie

Quando la gengiva non aderisce più al dente, si crea tra i due elementi una piccola tasca. Questa sacca viene popolata dai batteri che creano gravi danni. Chi sviluppa questa malattia - è stato accertato dai ricercatori – è predisposto più di altri alle malattie cardiovascolari e a quelle metaboliche. Secondo altre ricerche la parodontite potrebbe essere collegata allo sviluppo di alcune malattie oncologiche, soprattutto quelle che colpiscono il distretto testa-collo.

Quali sono i fattori di rischio

  • La familiarità.
  • La mancanza di igiene orale o la cattiva qualità della stessa.
  • Il fumo.
  • Le malattie come il diabete.
  • La fragilità del sistema immunitario.
  • Gli squilibri ormonali e l’uso prolungato di alcuni farmaci (come gli antipertensivi).

In ogni caso, oggi è possibile curare la parodontite, soprattutto se non se ne trascurano i primi segni. I dentisti sono in grado di tenere sotto controllo la malattia e garantire la guarigione delle infiammazioni gengivali. Occorre naturalmente recarsi, con una certa assiduità, a fare i controlli per monitorare costantemente la situazione. Non esiste un solo genere di parodontite. Ogni infiammazione viene trattata seguendo le caratteristiche del paziente e l’andamento della malattia.

Prevenzione della parodontite e delle infiammazioni gengivali

Uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata possono aiutare moltissimo il sistema immunitario a tenere lontane le infiammazioni. L’introduzione nella dieta di sali minerali e vitamine, così come di sostanze antiossidanti (contenute nelle crucifere, per esempio) è la via migliore per prevenire le malattie, parodontite compresa.

Gli integratori che sconfiggono le infiammazioni

Gli integratori alimentari hanno un ruolo nel sostenere il sistema immunitario, nel renderlo più efficiente. NKlife AHCC® (60 capsule da 600mg) è un supporto formidabile per le difese dell’organismo. È un prodotto certificato AHCC Authentic® e può essere assunto anche da chi segue una dieta vegana.

AHCC® è stato sviluppato nel 1987, e i suoi benefici sono noti ai ricercatori di tutto il mondo. Il principio attivo dell’integratore è estratto dal micelio di fungo shiitake, unico estratto di fungo al mondo a base di α-glucano, caratterizzato da un peso molecolare bassissimo. Proprio questa caratteristica lo rende facilmente assimilabile dai globuli bianchi. In questo modo le difese immunitarie vengono immediatamente potenziate.

Come rilevato in molte sperimentazioni cliniche, AHCC® è in grado di aumentare il numero di macrofagi e cellule killer (NK), aumentandone l’attività di oltre il 30%. La sua azione aumenta la produzione di citochine e incide sulle loro prestazioni, determina l’aumento della produzione d’interferone gamma e d’interleuchine 1, 2 e 12. AHCC® è in grado di inibire alcune citochine immunosoppressorie e migliora l’equilibrio delle cellule Th1 e Th2. Ecco perché migliora anche la resistenza alle infezioni.

La composizione di NKLife AHCC

  • 100% Estratto di Lentinula Edodes (shiitake)
  • Capsula vegetale
  • Non contiene glutine

Formulazione in capsule

Le capsule  si differenziano dalle compresse perché contengono, nel loro involucro in gelatina, i principi attivi della sostanza che si deve assumere. Si tratta certamente di preparazioni (capsule e compresse) più facili da assumere, perché già dosate (può capitare qualche volta di dover dividere a metà delle compresse, non certo le capsule che vanno assunte senza aprirle). La formulazione in capsule è indicata in tutti i trattamenti a lungo termine

(Fonte: Dd Clinic Foundation)

L’integratore è disponibile anche in soluzione orale.

Tutte gli ambiti di intervento del composto NKLIFE AHCC

  • Utile per potenziare la resistenza alle infezioni e alle infiammazioni.
  • Migliora l’efficienza del sistema immunitario.
  • È un valido supporto alle terapie oncologiche (chemio e radioterapia), nel contenere i sintomi delle stesse.
  • È un disintossicante naturale, anche per il fegato.
  • Può essere di supporto a chi soffre di diabete.
  • Viene usato anche in ambito ginecologico.
  • Contribuisce a combattere il Papilloma Virus.

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