È primavera: la stagione della rinascita, quindi della rifioritura e del trionfo dei pollini e delle allergie. Quest’anno, inoltre, si prevedono concentrazioni di polline superiori alle medie degli altri anni. Nel 2018 la concentrazione equivaleva a 200 pollini per metro cubo, attualmente invece la cifra dovrebbe essere dieci volte più grande. Le regioni più colpite dal ‘fenomeno’ potrebbero essere la Lombardia, la Liguria, la Toscana, la Puglia e la Basilicata.
Una minaccia importante per tutte le persone allergiche ai pollini. In più, l’inquinamento peggiora la situazione. Uno studio condotto dal Max Planck Institute for Chemistry di Mainz e dall’Università Johannes Gutenberg, pubblicato sulla rivista Frontiers in Allergy dimostra che lo smog è in grado di scatenare allergie anche nei soggetti che generalmente non ne soffrono.
Come mai aumentano le persone con problemi di allergia
Ozono, biossido di azoto e particolato sono alcuni degli elementi inquinanti presenti nell’aria. I pollini attraggono tali sostanze, assorbendole. Per questa ragione cresce il numero di persone con sintomi come la rinite, la tosse e l’asma. A coloro che soffrono di allergia ai pollini si aggiungono i soggetti che inalano gli inquinanti attraverso il polline. Le reazioni sono del tutto identiche, in molti casi, a quelle tipiche delle persone allergiche. Non esserlo, quindi, non significa essere al riparo da problemi di tipo allergico.
Perché si crede che la causa della rinite sia sempre l’allergia ai pollini
Si è portati a pensare che siano le graminacee e altre piante a provocare reazioni allergiche, in primavera (e anche in altre stagioni, se le temperature sono elevate). È sicuramente così per molti, ma non per tutti. Alcune persone sono evidentemente ipersensibili alle sostanze inquinanti assorbite e trasportate dai pollini.
I cambiamenti climatici non sono gli unici responsabili delle allergie
Si era pensato che l’associazione di fattori come i cambiamenti climatici e la predisposizione genetica potesse esporre un numero sempre crescente di persone alle allergie. Non è esattamente così. Se tutti i soggetti con una sintomatologia riconducibile all’ipersensibilità ai pollini facessero i test del caso, si scoprirebbe che una parte di loro non ha problemi con i pollini. Piuttosto li ha rispetto alle varie sostanze inquinanti che peggiorano la qualità dell’aria.
L’inquinamento modifica i pollini
I pollini risultano essere, secondo lo studio citato, potenti vettori di quegli inquinanti. La capacità del polline di creare infiammazioni aumenta nelle zone particolarmente inquinate. Anche persone non allergiche lo diventano, mentre chi ha una ipersensibilità al polline è costretto a fare i conti con un’accentuazione di questa sensibilità. L’ozono e gli ossidi di azoto sono infatti in grado di modificare la parte proteica di alcuni pollini, rendendoli potenzialmente dannosi per tutti, in grado cioè di scatenare asma e rinite.
Come attesta lo studio, alcuni pollini, come ad esempio quelli delle graminacee, innescano l’iperattivazione dei Toll-like receptor 4 (TLR4), recettori cellulari che attivano la reazione allergica del sistema immunitario, anche in chi non soffre di allergie.
Insomma, i pollini sono un veicolo e, al tempo stesso, aumentano e vengono modificati dalle particelle inquinanti.
(Fonti: QuotidianoSanità; Ansa; Max Planck Institute for Chemistry).
QUali sono i sintomi comuni dell’allergia ai pollini
- Tosse
- Rinite
- Starnuti
- Occhi rossi
Che cos’è la rinite
È una risposta del sistema immunitario a un elemento scatenante. I pollini non sono gli unici agenti a provocarla. Possono determinare una rinite allergica anche le muffe, la polvere, gli animali e alcuni vegetali.
Come si manifesta la rinite allergica
Con prurito, rinorrea, starnuti, naso chiuso e lacrimazione degli occhi. Si aggiungono a questi sintomi il gonfiore delle palpebre, il mal di testa, la difficoltà a respirare e la tosse.
Come si può prevenire un’allergia
- È possibile farlo innanzitutto non esponendosi alla sostanza o all’agente che la provoca.
- È buona abitudine lavare le cavità nasali con soluzioni ipersaline.
- Può contribuire ad alleviare i sintomi fare uso di un collirio per idratare la superficie oculare.
- Svestirsi e pettinarsi in un ambiente della casa che non sia la camera da letto contribuisce a evitare che i pollini si depositino negli spazi dove si dovrà passare la notte.
- Utilizzare farmaci antistaminici e corticosteroidi è un modo per prevenire le reazioni allergiche, o tamponarle, se è il caso. Esistono inoltre medicinali che hanno una funzione “simile” a quella di un vaccino. Si tratta delle iniezioni di desensibilizzazione.
- Meglio non prendere gli antibiotici e comunque seguire sempre i suggerimenti del medico di base
Quali sono gli integratori che aiutano il sistema immunitario
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