Ossa, denti, unghie, sono queste le parti del corpo costituite maggiormente da calcio, che è senza dubbio una delle sostanze nutritive più importanti per l’essere umano. Tuttavia, essendo di fatto un atomo, esso è fondamentale anche per le cellule del nostro organismo: la loro composizione, caratterizzata da ormoni, proteine e altre strutture, è determinata proprio dal calcio, che gioca un ruolo decisivo a tutto tondo. Per farla breve, senza calcio non ci sarebbe speranza di sopravvivenza per l’uomo.
In questo articolo ci soffermeremo proprio su quanto il calcio sia importante per l’organismo e, in particolare, per la cellula, e quanto possa essere pericolosa una sua eventuale carenza.
Il calcio nella cellula
Il calcio, quando si trova all’interno di alcune proteine, facilita la formazione della struttura di alcune cellule come gli osteociti, ovvero le unità base delle ossa. Il calcio rimane in queste strutture praticamente fino alla morte della cellula. Ma le potenzialità del calcio vanno ben oltre: dato che siamo di fronte ad uno ione (Ca2+) carico positivamente, questa proprietà va ad investire anche la cellula stessa. La carica data sarà ovviamente minima, ma il fatto che ci sia una piccola positività rende possibile lo scambio con altri ioni positivi oltre che con quelli carichi negativamente.
Fondamentalmente il calcio può esercitare un ruolo di “messaggero” tra le varie cellule, favorendo una differenza di potenziale durante lo scambio degli ioni, che va ad avviare diversi processi. Un’azione che riscontriamo particolarmente nelle cellule muscolari, ma il calcio è capace di mettere in moto dei processi anche in tutte le altre cellule.
Il ruolo del calcio nella cellula muscolare
Per quanto riguarda le cellule muscolari, il calcio gioca un ruolo a dir poco decisivo, in quanto è la sostanza che permette di iniziare la contrazione del muscolo: l’avvio di tale meccanismo è garantito dal legame con la miosina, una fibrilla muscolare che insieme all’actina permette la contrazione.
Il calcio viene liberato dalla porzione di cellula muscolare chiamata reticolo sarcoplasmatico: è di fatto la risposta ai segnali nervosi che arrivano dal cervello e che fungono da stimolo alla contrazione. E’ praticamente lo stesso meccanismo degli SMS: l’impulso nervoso, in quel caso, è il nostro dito, mentre il messaggio rappresenta il calcio.
Cosa succede se manca il calcio? La risposta è molto semplice: la contrazione muscolare non è possibile, dato che viene a mancare l’informazione della contrazione stessa.
Il calcio nelle altre cellule dell’organismo
Cosa succede, invece, in tutte le altre cellule che non fanno parte del tessuto muscolare? Il funzionamento da “messaggero” del calcio è sostanzialmente lo stesso, anche se cambia lo stimolo: in questo caso non abbiamo a che fare con impulsi nervosi ma con ormoni.
L’ormone che stimola una cellula favorisce una reazione a catena. Il risultato finale è sempre quello, ovvero la liberazione del calcio: stavolta, però, non dal reticolo sarcoplasmatico come nel caso delle cellule muscolari, ma bensì dal reticolo endoplasmatico, che è considerata la sua versione “generica”.
Quando avviene la liberazione della sostanza nutritiva dal reticolo in questione, ecco che il liquido centrale della cellula, il citosol, vede aumentare la concentrazione di calcio: è proprio questo fattore a stimolare tutta una serie di processi come riproduzione e crescita o produzione di ormoni. Se viene a mancare il calcio, la situazione presenta subito pesanti criticità, come abbiamo già visto con le cellule muscolari: in questo caso si assisterebbe ad un malfunzionamento delle cellule, con conseguente ipocalcemia.
Come integrare il calcio mancante
Ma cosa può comportare la carenza di calcio nel nostro organismo?
La prima causa della mancanza di calcio nell’organismo è un’alimentazione povera di questa sostanza. Se dipende da questo, può bastare correggere alcuni aspetti della nostra alimentazione quotidiana, ad esempio integrando latte e derivati, unitamente ad alimenti di origine vegetale. Se non basta, si può anche optare per degli integratori che aiutino a ristabilire i giusti livelli di calcio.
La seconda causa è invece quella che riguarda una mancanza di assorbimento: anche se assumiamo correttamente alimenti contenenti calcio, l’organismo fatica ad assorbirlo. Una situazione che nella maggior parte dei casi è determinata dalla mancanza di vitamina K (importante per l’assorbimento di calcio nell’intestino) e di vitamina D3, che favorisce l’assorbimento del calcio nell’osso, che è la vera e propria “riserva di calcio” dell’organismo.
Ma è possibile assumere dei prodotti specifici che aiutino ad integrare le vitamine mancanti? Certo che sì, e un esempio pratico è la D3K2 che va ad integrare sia la vitamina K che la D3. Il reintegro di queste vitamine è importantissimo, in quanto il loro esaurimento può far insorgere patologie come l’ipocalcemia.
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