Una delle malattie infettive più diffuse al mondo è il Papilloma Virus (HPV). È altamente contagiosa e, spesso, asintomatica per lunghi periodi di tempo. Molti individui, proprio come accade per il SARS-CoV-2, ne sono portatori, senza esserne consapevoli.
Si tratta del virus responsabile del tumore alla cervice uterina; per questa ragione il Sistema Sanitario Nazionale ha messo a disposizione delle donne il Pap-Test, un esame non invasivo che ne consente l’individuazione molto prima che la malattia si sviluppi nelle sue forme più gravi.
Ad oggi si conoscono circa 120 ceppi diversi di questo virus, di cui alcuni sono, fortunatamente, del tutto innocui. I sintomi della malattia dipendono dal ceppo del virus che li causa; si possono distinguere proprio in base alla patologia che determinano.
I ceppi di Papilloma V. che non causano sintomi
Dei 120 ceppi conosciuti, la maggior parte sono asintomatici. È dunque importante avere una conoscenza esatta del tipo di virus che ci ha infettati, per correre ai ripari nel caso si trattasse di un ceppo pericoloso.
I ceppi di HPV che causano le verruche cutanee
Le verruche sono in assoluto la manifestazione più frequente del virus HPV. Se ne distinguono due categorie principali: le verruche cutanee e le verruche genitali.
Delle due, le verruche cutanee sono le più comuni, e sono causate soprattutto dai ceppi 1 e 4, ma sono in grado di causarle anche i ceppi 1, 3, 26, 29 e 57. Alcuni di questi possono portare anche alla comparsa delle verruche genitali.
I sintomi sono assai lievi; si notano per lo più a livello cutaneo, sulle mani, nella zona perigenitale (ma non sulle mucose o sui tessuti molli, bensì sulla pelle) e anche sui piedi. È proprio quella la zona del corpo in cui si formano, quando il virus è stato trasmesso da tessuti biologici infetti. I piedi, infatti, entrano spesso in contatto con superfici molto esposte all’aggressione dei virus e dei batteri. Pensiamo, per esempio, alle piscine e ai servizi pubblici. Le verruche cutanee sono, nella maggior parte dei casi, microscopiche e non danno dolore. In altri casi invece raggiungono dimensioni tali da imporre il ricorso ad un trattamento.
I ceppi di Papilloma Virus che causano le verruche genitali
Le verruche genitali, a differenza di quelle cutanee, riguardano anche le mucose, tra cui quella vaginale, quella anale e il glande. Dal punto di vista strutturale, si possono distinguere in verruche (lesioni estese, lievemente affossate e rugose) e condilomi. Queste ultime rappresentano le forme più fastidiose e dolorose del virus HPV.
I sintomi sono ben evidenti, in entrambi i casi, e sono rappresentati da dolore nella zona perigenitale o anale. Porzioni di pelle e mucose possono risultare arrossate, sopraelevate, dolorose o pruriginose. Nei casi più gravi, si possono verificare delle ulcerazioni, per le quali diventa indispensabile un’accurata disinfezione. Nel caso dei condilomi, invece, la lesione può crescere in spessore.
Le verruche orali sono una variante di quelle genitali. Si trasmettono per contatto con i genitali e causano soprattutto dolore durante la deglutizione.
Verruche e condilomi si curano con terapie dall’esito non immediato. Si ricorre solitamente alla somministrazione di farmaci a base di cortisone, i quali non possono essere utilizzati troppo a lungo. Può essere molto utile impiegare, durante le terapie, anche degli integratori alimentari con AHCC. Si tratta di una molecola naturale priva di effetti collaterali, con un’alta efficacia nel trattamento di queste problematiche.
I ceppi di HPV che causano le neoplasie
I ceppi di HPV più pericolosi per la salute sono il 16 e il 18, essi infatti causano il cancro al collo dell’utero e, in alcuni casi, anche alla vulva, al pene, all’ano e alla faringe. Fortunatamente, rappresentano meno dell’1% di tutti i ceppi di HPV circolanti.
La malattia resta silente per lungo tempo, dopo l’infezione; quando compaiono i primi sintomi la patologia si è già pericolosamente sviluppata. Per questo il Papilloma virus non va mai sottovalutato. La prevenzione è l’arma migliore per combatterlo.
A patologia conclamata, i sintomi sono rappresentati da sanguinamenti vaginali, che si prolungano anche fuori dal periodo mestruale, e un sanguinamento più abbondante del solito durante il ciclo. In presenza di questi sintomi è importante rivolgersi immediatamente a un ginecologo. In ogni caso, un pap-test ripetuto ogni anno è sufficiente a scongiurare la pericolosa infezione.
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