Quando la pelle e i muscoli scheletrici ricoperti dalla stessa tendono ad infiammarsi e a danneggiarsi progressivamente, ci si potrebbe trovare di fronte ad una patologia piuttosto seria, che va affrontata con il giusto approccio: il suo nome è dermatomiosite, e spesso si accompagna ad altre patologie infiammatorie, manifestandosi con dei sintomi che possono essere lievi o gravi a seconda del grado di infiammazione. La dermatomiosite rientra nella vasta categoria di malattie autoimmuni che possono colpire l’essere umano: anche per questo, almeno fino ad oggi, le cause che scatenanti la patologia sono sconosciute.
Come nelle altre malattie autoimmuni, è molto difficile trovare una terapia che possa intervenire efficacemente sulla dermatomiosite, garantendo una piena guarigione o, quantomeno, migliorando di gran lunga la qualità di vita del paziente. Ciononostante, negli ultimi tempi, la ricerca sta facendo dei passi avanti e ha scoperto che alcuni integratori alimentari possono giocare un ruolo decisivo nella cura di questa malattia autoimmune.
Come accennato in precedenza, la dermatomiosite provoca un’infiammazione e un danneggiamento progressivo di pelle e muscoli scheletrici: una situazione che può interessare anche il cuore (in questo caso si parla di miocardite, che può diventare molto pericolosa, ndr). In genere, la dermatomiosite esordisce con due sintomi, alterazioni cutanee (edema sul viso, sulle mani o sulle palpebre) e alterazioni muscolari, con perdita di funzionalità del muscolo e sopraggiunta incapacità di controllo dello stesso.
A questi sintomi molto specifici, possono accompagnarsi anche altre problematiche chiaramente percepite dal paziente, come ad esempio la difficoltà nel deglutire (nota anche come disfagia), difficoltà respiratorie e problemi alle articolazioni. Gli ultimi studi hanno evidenziato che la dermatomiosite può essere scatenata da una predisposizione genetica, ma anche da alcune possibile cause infettive (infezione da HIV, Borrelia e altre ancora). Tuttavia, al momento, non è possibile stabilire con certezza cosa provoca il sopraggiungimento della dermatomiosite nell’essere umano.
Per quanto riguarda la terapia da applicare nei casi di dermatomiosite, quella che dà maggiore riscontro è, senza dubbio, la terapia cortisonica. In genere, l’utilizzo del cortisone è ritenuto ideale proprio in presenza di un’iperattivazione del sistema immunitario che va ad attaccare le strutture dell’organismo. La terapia cortisonica è particolarmente indicata perchè riduce questa attività, andando così ad abbassare il dolore provato dal paziente, che potrà utilizzare meglio i muscoli colpiti dall’infiammazione, ed essere più autonomo nello svolgimento delle azioni quotidiane.
Tuttavia, la sola terapia cortisonica non basta. Come raccomanda la maggior parte dei medici, alle cure farmacologiche va accompagnato uno stile di vita corretto e salutare, che può giovare soprattutto alle articolazioni, migliorando così il quadro clinico complessivo. Il paziente dovrà seguire una dieta specifica, evitando alimenti che possano scatenare l’infiammazione e magari renderla ancora più aggressiva. Questa dieta potrà essere supportata anche dall’assunzione di alcuni integratori in grado di coadiuvare senza le terapie farmacologiche, compresa quella a base di cortisone.
L’integratore maggiormente consigliato è quello a base AHCC, che aiuta il sistema immunitario “indebolito” dall’assimilazione del cortisone. Questo integratore fa sì che il sistema immunitario resti forte e in grado di combattere altre patologie, andando a stimolare solo le cellule chiamate ad affrontare eventuali batteri e virus. Per quanto riguarda l’infiammazione, vengono proposti molto spesso gli acidi grassi Omega-3, che contribuiscono a far sì che il cortisone risolva i problemi infiammatori. L’acido eicosapentaeonico contenuto negli acidi grassi Omega-3 migliora le condizioni del paziente colpito da dermatomiosite proprio perchè capace di abbassare l’attività infiammatoria che interessa pelle e muscoli.
Infine, un ottimo sostegno arriva dai probiotici: anch’essi capaci di ridurre l’attività infiammatoria, attraverso il miglioramento della flora batterica. Un intestino “disordinato” non fa che favorire gli effetti infiammatori del sistema immunitario: con i probiotici il problema si riduce nettamente, dando al paziente una sensazione di sollievo.
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