Infezioni intestinali frequenti nei mesi caldi

Jul 26, 2023Nutraceutica Biolife
Infezioni intestinali frequenti nei mesi caldi

Se in inverno si temono i virus respiratori, nei mesi estivi a creare problemi sono soprattutto quelli intestinali. Il caldo favorisce la loro diffusione. Le alte temperature e alcune abitudini creano le condizioni per la proliferazione di virus e batteri che possono fare anche molti danni.

Tra i virus più diffusi, in particolar modo tra i bambini, si possono citare il norovirus e il rotavirus; tra i batteri invece i più incriminati, perché circolano più facilmente, sono l’Escherichia coli e lo stafilococco aureo (nello specifico, alcuni ceppi batterici). Abbastanza frequenti sono anche le salmonellosi, infezioni di origine batterica che si contraggono attraverso il cibo e le bevande.

Il grande caldo danneggia gli alimenti, se non ben conservati, ed è proprio l’alimentazione una delle fonti delle infezioni estive. Lo sono anche gli impianti sportivi o balneari che non curano la manutenzione. Le piscine, per esempio, se non regolarmente sanificate, possono diventare un brodo di coltura di microrganismi patogeni.

È importante non interrompere la catena del freddo

Alcuni cibi hanno bisogno di temperature molto basse, in alcuni casi sotto lo zero, per conservare le loro proprietà organolettiche e la loro qualità. Frigoriferi e congelatori riescono a ritardare il processo di deperimento degli alimenti. Nel freezer, il naturale deterioramento dei cibi si interrompe e la carica batterica viene abbattuta.

Interrompere la catena del freddo significa esporre gli alimenti al rischio di proliferazione batterica e chi li consuma alla possibilità, niente affatto remota, di contrarre una malattia intestinale o un disturbo che coinvolge, oltre all’intestino, anche altri organi.

Cosa significa catena del freddo

Si chiama catena del freddo perché si tratta di un processo che si avvia con la produzione dell’alimento e prosegue con il suo trasporto, con lo stoccaggio, la vendita e, infine, l’arrivo nelle case dei consumatori.

L’interruzione della catena del freddo comporta danni di vario genere: il cibo perde qualità, perde sapore, può danneggiare chi lo consuma e rappresenta anche un danno di carattere economico. Sono sufficienti pochi accorgimenti per evitare che si inneschi il processo che porta al deperimento degli alimenti.

Cosa fare per conservare al meglio i cibi

Gli esercizi commerciali devono curare la manutenzione dei frigoriferi e dei congelatori, verificando che le temperature impostate si mantengano costanti nel tempo (eventualmente regolarle con il cambio di stagione).

Durante il trasporto dei cibi, coloro che ne sono responsabili hanno a disposizione dei sistemi di monitoraggio. Tali strumenti consentono di controllare costantemente la temperatura all’interno dei container.

Quello che invece può fare il consumatore è portare con sé delle borse frigo, all’interno delle quali trasportare il cibo deperibile dal supermercato a casa. Le borse termiche contribuiscono a non interrompere la catena del freddo.

Se si ha il sospetto che il cibo sia stato esposto a temperature troppo elevate per un tempo eccessivo (più di una decina di minuti, anche se questo valore dipende dal tipo di alimento) e possa risultarne danneggiato, è opportuno verificare accuratamente, prima di consumarlo, che non abbia subito danni. Il colore e l’odore sono indicatori importanti. Nel caso dei formaggi, quelli freschi hanno senza dubbio bisogno della borsa frigorifero munita di mattonelle di ghiaccio, mentre quelli stagionati hanno una maggiore resistenza. Tuttavia, sono deperibili anch’essi. Fare sempre molta attenzione, anche con i salumi, le salse fresche, la frutta e la verdura, gli yogurt, il latte e altri prodotti è un imperativo categorico, soprattutto nei mesi estivi.

L’Escherichia coli è il più noto della famiglia (Escherichia) di questi batteri. Fa parte del nostro microbiota intestinale, e normalmente non crea problemi. Alcuni suoi ceppi, tuttavia, possono dare origine a malattie intestinali molto moleste, in particolar modo in estate. In alcuni casi, i batteri appartenenti ai ceppi pericolosi per l’uomo possono creare danni anche ad altri tessuti; provocare persino peritonite e meningite.

Quali sono i sintomi dell’infezione da Escherichia coli

  • Nausea
  • Vomito
  • Dolori addominali
  • Diarrea con sangue

Alimenti che possono contenere il batterio

  • Cibi crudi come frutta e verdura
  • Latte non pastorizzato
  • Carne cruda

Il batterio può innescare la sindrome emolitico uremica, molto pericolosa. Il contagio può avvenire anche per contatto, da persona a persona. Ecco perché è sempre bene lavarsi le mani prima di cucinare o prima di mangiare. L’igiene in cucina è fondamentale per eliminare il rischio di entrare in contatto con il batterio. Gli alimenti da consumare crudi vanno lavati accuratamente..

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  • È utile in caso di insufficienza cardiaca cronica
  • Regola i livelli di colesterolo e trigliceridi
  • Migliora il livello degli ormoni sessuali

Fonti: Ministero della Salute; Gemelli Roma; Fondazione Humanitas; Ansa.

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