Sedentarietà e gambe affaticate
Prurito, affaticamento, formicolio, dolori, arrossamenti e gonfiori. In estate i problemi alle gambe causati da una cattiva circolazione aumentano, per via delle temperature elevate.
La stanchezza, una vita eccessivamente sedentaria o, al contrario, lo stare troppo in piedi completano un quadro che, per molte persone, può essere di non semplice gestione.
In genere, le patologie vascolari si suddividono in due categorie: patologie di livello acuto, che si devono a infezioni, hanno un esordio molto rapido e una guarigione altrettanto veloce e patologie croniche, che non guariscono e vanno tenute sotto controllo.
Con il tempo le malattie vascolari croniche possono anche essere un serio ostacolo ad una vita regolare, fino a divenire invalidanti. Le vene varicose sono una complicanza piuttosto diffusa. Così come le flebiti, le ostruzioni e altre affezioni dei vasi sanguigni e linfatici.
Gambe stanche e pesanti durante i viaggi
I lunghi viaggi possono creare problemi ulteriori alle gambe già provate da una circolazione del sangue non ottimale; altrettanto insidiosi possono essere gli sbalzi termici. In estate non è difficile passare repentinamente da ambienti molto caldi ad ambienti raffrescati dai condizionatori. Lo shock termico non fa bene ai vasi. I formicolii ripetuti, che non passano, e i gonfiori persistenti impongono un consulto con un chirurgo vascolare. Spesso è proprio lo specialista a consigliare terapie di supporto, le quali vengono affiancate a quelle normalmente utilizzate come cura per la patologia.
Il supporto degli integratori nel contrastare le gambe pesanti
Nei casi meno gravi può essere sufficiente il solo supporto offerto dagli integratori alimentari. A volte è lo stesso medico a consigliare molecole naturali, magari in alternanza ai farmaci, anche per ridurre i possibili effetti collaterali degli stessi. In estate, inoltre, è preferibile non appesantire l’organismo con l’assunzione di farmaci, a meno che non sia strettamente necessario. Le molecole naturali sono sostanze che possono essere assunte per lunghi periodi, l’ideale nelle patologie croniche.
Tra le tante sostanze utilizzate per combattere le patologie vascolari, un certo riscontro lo si registra con Rusco, Rutina e Diosmina.
Cosa è la Diosmina? Quali sono i suoi benefici?
È un bioflavonoide, una molecola di origine vegetale, che allevia i sintomi di una cattiva circolazione.
È contenuta principalmente:
- nei frutti del genere Citrus (limone, arance, pompelmi)
- nelle foglie del Bucco (Barosma betulina)
- nelle infiorescenze della Ruta (Ruta graveolens).
La diosmina, utilizzata sia in fitoterapia che in farmacologia, è una molecola venotonica e un protettivo vascolare.
Esercita una duplice azione sui vasi sanguigni:
- a livello delle vene, aumenta la tonicità parietale ed esercita un’azione di antistasi venosa;
- a livello del microcircolo aumenta la resistenza dei capillari e ne normalizza la permeabilità, rendendoli meno fragili
Per questo, risulta particolarmente indicata:
- nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica,
- nelle ulcere venose delle gambe,
- nelle emorroidi,
- nella sintomatologia prevaricosa,
- per la sensazione di pesantezza delle gambe.
Ne soffre circa il 50% delle donne over 50 e il 30% delle più giovani.
Sembra essere più frequente in chi è sovrappeso, svolge una vita sedentaria, soffre di stitichezza o di ritenzione idrica, o prende la pillola anticoncezionale.
Cosa è la Rutina? Quali sono i suoi benefici?
È un bioflavonoide presente in diverse piante, tra cui quelle appartenenti alla famiglia delle Rutaceae, da cui la sostanza prende il nome.
Le piante più ricche di rutina sono:
- i germogli della sofora del Giappone (Sophora japonica),
- le foglie di una specie di eucalipto (Eucalyptus macrorhyncha)
- le foglie di grano saraceno (Fagopyrum esculentum).
Le proprietà che vengono attribuite a questa sostanza sono diverse, ma la più importante è la sua capacità di favorire la fisiologica permeabilità dei capillari sanguigni, contrastando la formazione di edemi.
La rutina è in grado di stimolare il trofismo e l'elasticità dei capillari sanguigni, migliorando la circolazione e prevenendo le emorragie.
Diversi studi hanno anche messo in evidenza proprietà antiossidanti di questa sostanza, in grado di proteggere le cellule dell'organismo dagli effetti dannosi dei radicali liberi;
Ha la capacità di prevenire la formazione di trombi nel sangue, grazie alle sue proprietà antiaggreganti piastriniche e antitrombotiche, e viene dunque impiegata, in diversi casi, per favorire la salute cardiovascolare.
Cosa è il Rusco? Quali sono i suoi benefici?
Un valido alleato alla Diosmina e alla Rutina è senza dubbio il Rusco (Ruscus aculeatus L.), meglio conosciuto come Pungitopo.
Presenta una spiccata azione fleboprotettiva: viene impiegata nella terapia dell'insufficienza venosa, in particolare di quella a carico degli arti inferiori e delle emorroidi, per merito del suo potere decongestionante e astringente.
Questa azione è dovuta soprattutto ai saponosidi* di cui il Rusco è ricco, soprattutto nella radice, utili in caso di fragilità capillare in quando aumentano il tono venoso, rendendo più elastiche le pareti dei vasi.
*I saponosidi sono in grado di favorire i fenomeni di vasocostrizione e migliorando quindi il tono venoso. Alcuni studi clinici hanno indagato l’effetto dell’estratto secco titolato di rusco sull’insufficienza venosa: sono stati presi in esame pazienti con insufficienza veno linfatica, che ricevevano per bocca l’estratto secco titolato di rusco o un placebo per 2 settimane. Si misurava il tono venoso con un esame chiamato pletismografia, sia in posizione coricata, sia durante il movimento, prima e dopo la terapia. Al termine dello studio, si è visto che vi era un miglioramento significativo dei valori, senza la comparsa di evidenti effetti collaterali. Si è anche visto che i pazienti mostravano una significativa riduzione del diametro della caviglia e dell’intensità dei sintomi.
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