La prevenzione dei disturbi della vista legati all’esposizione ai videoterminali
La prevenzione dei disturbi visivi è un tema di stretta attualità, anche alla luce delle risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) da impiegare per migliorare la sanità pubblica. In Italia, si registrano sei milioni di persone affette da patologie oculari. Per loro devono essere disponibili cure innovative e risorse professionali che possano lavorare in sinergia.
La vista è un bene essenziale, da tutelare quanto più possibile.
Queste sono solo alcune delle evidenze emerse durante il primo congresso nazionale (tenutosi nei giorni scorsi), organizzato dalla Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO) e alcuni importanti rappresentanti istituzionali.
I disturbi visivi non sono banali e possono avere effetti e risvolti negativi anche sul futuro delle nuove generazioni,ha sottolineato Giovanni Leonardi, segretario generale del Ministero della Salute.
Quali sono i comportamenti da evitare per prevenire i disturbi alla vista
Lo stile di vita comune alla maggior parte di noi, caratterizzato da:
- una prolungata esposizione ai videoterminali,
- una scarsa propensione alle attività all’aperto (soprattutto negli ultimi due anni)
- un’alimentazione spesso poco equilibrata, predispone tutte le fasce d’età (in particolare i più giovani, che sono anche coloro i quali passano più tempo immersi negli smartphone e nei videogiochi) allo sviluppo di problemi oculari.
I muscoli dell’occhio che sovrintendono alla visione convergente sono sempre sotto pressione, mentre non c’è abbastanza allenamento per i muscoli deputati al controllo della visione a distanza.
Non a caso il numero dei miopi è cresciuto negli ultimi anni, e il trend tende a confermarsi.
6 cosa da fare per prevenire i problemi della vista
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Occorre controllare la vista periodicamente (recandosi presso uno studio oculistico), almeno una volta all’anno e, se possibile, contenere gli effetti collaterali di una eccessiva esposizione agli schermi
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Chi lavora al computer dovrebbe fare delle pause di 15/20 minuti ogni due ore e adottare prodotti anti-luce blu
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Trascorrere del tempo all’aperto aiuta a restituire agli occhi l’abitudine alla visione a distanza
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È importante evitare di leggere se la luce nell’ambiente in cui si soggiorna non lo consente, cioè se non sia sufficiente o se al contrario sia eccessivamente intensa.
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Alimentarsi correttamente, ingerendo cibi che contengano sali minerali e vitamine favorisce la salute degli occhi. Si dice che il mirtillo sia un ottimo alleato della vista. Non è esattamente una credenza popolare, piuttosto una evidenza supportata da alcuni studi. I mirtilli contengono antocianine (presenti anche in altri frutti, per esempio il ribes, le ciliegie, l’uva, le fragole e in alcuni ortaggi, come il cavolo rosso), ovvero antiossidanti che fanno molto bene ai recettori della vista posizionati nelle aree periferiche della retina, indispensabili durante la visione al buio. Mangiare carote (che contengono betacarotene e quindi vitamina A) e mirtilli (soprattutto la parte esterna dei frutti) può essere di supporto per la vista.
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Può invece essere di sollievo, per gli occhi stanchi, preparare impacchi a base di sostanze lenitive e detossinanti. Ci si può rivolgere al farmacista o all’erborista per farsi consigliare il prodotto più adatto.
Esistono inoltre dei segnali che il corpo invia, i quali non andrebbero mai sottovalutati. La vista che cala improvvisamente è uno di questi. Un fenomeno che, soprattutto se si ripete, va indagato con l’aiuto di un bravo oculista. In ogni caso, qualsiasi anomalia si possa riscontrare nelle attività quotidiane che riguardano gli occhi e la vista, è sempre bene rivolgersi immediatamente al medico.
Che cosa si intende per luce blu
La luce non è altro che una radiazione elettromagnetica, percepibile dall’occhio umano solo in parte (dai 380 nm ai 780 nm, la cosiddetta luce visibile); di questa frazione, quella con lunghezza d’onda più bassa (dai 380 nm ai 500 nm) viene definita luce blu. Essa è anche la più dannosa per l’occhio, proprio a causa della lunghezza d’onda più bassa. Questa caratteristica fa sì che abbia una frequenza e un’energia maggiori (ovvero la fonte dei problemi per la vista).
Per fare un paragone calzante, pensiamo all’esposizione al sole, che richiede l’uso appropriato di creme con fattore di protezione dai raggi ultravioletti.
Gli schermi di computer, laptop, i-pad, smarphone e televisori invece emettono la già definita luce blu, dannosa a lungo andare per la vista.
Esistono prodotti che riparano non solo la pelle del viso dalla luminosità (potenzialmente nociva) dei dispositivi elettronici, ma anche gli occhi.
L’uso di occhiali ad hoc, progettati e realizzati allo scopo di garantire una protezione dagli effetti della luminosità degli schermi, è assolutamente raccomandabile (in particolar modo a chi svolge attività professionali che richiedono l’uso di uno o più device). Chi non ha problemi alla vista, può farsi confezionare lenti neutre anti-luce blu.
Il ruolo degli omega 3 nella salute degli occhi
Gli omega 3 sono acidi grassi polinsaturi, essenziali per il nostro organismo, che non riesce a produrli autonomamente. Per questo è importante alimentarsi correttamente; soltanto attraverso il cibo l’organismo può assumere questi elementi.
Gli altri acidi grassi essenziali per l’organismo umano sono gli omega-6. La fonte principale di omega-3 sono i pesci grassi, come le sardine e il salmone, le noci, i semi di lino, l’olio di soia e altri alimenti.
Cosa dice l'Istituto Superiore di Sanità sugli Omega3
Rispetto agli omega-3, l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha specificato che essenziali sono i precursori di questi acidi.
Nello specifico, l'acido alfa-linolenico (ALA), dal quale l'organismo ricava l'acido eicosapentaneoico, ovvero l’EPA, e l'acido docosaesaenoico, ovvero il DHA.
Queste sostanze non bastano a consentire all’organismo la produzione sufficiente di omega-3. Ecco spiegato, ancora meglio, il motivo per cui la dieta debba esserne ricca.
L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) conferma alcune delle funzioni generalmente attribuite agli acidi grassi polinsaturi. Eccole di seguito:
- l’acido alfa-linolenico (ALA) contribuisce al controllo dei livelli di colesterolo nel sangue
- gli omega 3 EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) contribuiscono al corretto funzionamento del cuore
- l’omega 3 DHA assunto dalla madre contribuisce a un sano sviluppo dell’occhio del feto e dei bambini allattati al seno
Il ruolo degli integratori nella tua salute
Gli integratori alimentari, lo ribadiamo, non sono farmaci. Si tratta di due differenti categorie di prodotti per la salute, sebbene in qualche modo in relazione. Gli integratori, infatti possono offrire un sostegno alle cure farmacologiche, nei casi in cui il medico lo ritenga opportuno. Rispetto alla salute degli occhi, la prevenzione si mette in atto nelle modalità precedentemente indicate. Tuttavia, può essere utile, a supporto della dieta, integrare nell’alimentazione quotidiana prodotti nutraceutici, come Biolife Omega 3 e il suo gemello Vegan, per le esigenze di chi sceglie un regime alimentare vegetariano o vegano.
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