Covid e vaccini, chi sono i super-immuni
I vaccini sono sicuri ed efficaci. Lo garantiscono, sulla base dei dati raccolti, le autorità di vigilanza sul farmaco, nazionali e internazionali. In Italia la campagna vaccinale prosegue in maniera più spedita della media europea. L’81% delle persone con un’età superiore ai 12 anni ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino, mentre l’86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose. Gli scienziati e gli organismi di controllo sanitario ipotizzano che, con una copertura vaccinale del 90%, alcune restrizioni potrebbero essere allentate. C’è addirittura chi si spinge a ipotizzare l’abbandono delle mascherine, anche nei luoghi chiusi, nel momento in cui il numero dei vaccinati dovesse crescere.
Vaccini e varianti
I vaccini a mRNA offrono la possibilità di difendersi anche dalle varianti del Sars-CoV-2. Lo ha dichiarato Nicola Magrini, direttore dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), sottolineando l’importanza della campagna vaccinale.
“Che possano insorgere varianti è previsto – ha detto Magrini – ma i vaccini basati sulla tecnologia dell’mRna possono essere modificati in pochi mesi per poter rispondere a nuove ondate”.
I super-immuni secondo una ricerca statunitense
Intanto arriva dagli Stati Uniti uno studio pubblicato pochi giorni fa sulla rivista scientifica Nature. La ricerca è stata condotto dai virologi della Rockfeller University di New York Theodora Hatziioannou and Paul Bieniasz. I due scienziati hanno lavorato sulla proteina Spike, cioè la chiave di ingresso del virus Sars-CoV-2 nelle cellule, cercando di creare una proteina che avesse l’abilità di bloccare tutti gli anticorpi che l’organismo produce contro le infezioni. L’analisi così impostata avrebbe prodotto una mappa delle parti chiave nell’attacco al virus, da parte del nostro corpo. In uno studio già pubblicato a settembre, i virologi avevano trovato un mutante Spike contenente 20 cambiamenti del virus originario, completamente resistente agli anticorpi neutralizzanti delle persone testate, tutte vaccinate o con precedente infezione. I super-immuni rispetto alle varianti erano coloro i quali avevano una protezione contro il virus dovuta ad una precedente infezione e al vaccino somministrato successivamente, almeno una dose.
Secondo questa ricerca quindi i super-immuni sarebbero proprio le persone che si sono ammalate e in un secondo momento hanno ricevuto il vaccino. Gli scienziati della Rockfeller University confermano anche che i vaccini funzionano, riducendo i contagi ed evitando che la malattia si sviluppi in forma grave, rendendo necessaria l’ospedalizzazione. Mai pensare quindi di ammalarsi per immunizzarsi, perché senza il vaccino, si corre il rischio di finire in terapia intensiva.
In ogni caso, aiutare il sistema immunitario, sostenendolo con integratori naturali a base di vitamine e principi attivi immunostimolanti (come l’AHCC) è consigliabile. Non si tratta di una profilassi anti Covid, ma di una abitudine che può aiutare l’organismo a combattere contro le infezioni di qualsiasi genere. Anche un banale raffreddore passa più velocemente se il sistema immunitario è forte abbastanza, sostenuto da una alimentazione sana, integratori che rafforzano le difese e dall’attività fisica. Anche camminare a passo svelto per almeno 30 minuti al giorno fa bene alla salute.
Commenti (0)
Non ci sono commenti per questo articolo. Sii il primo a lasciare un messaggio!