Le ondate di calore, sempre più frequenti, sono una minaccia per il benessere delle comunità, così come anche per l’equilibrio dell’intero pianeta. I picchi di caldo tendono a stabilizzarsi, caratterizzando il meteo anche per sette o dieci giorni consecutivi, nella stessa regione. Per questa e altre ragioni, le attuali impennate del termometro sono molto diverse dalle ondate di calore delle passate stagioni estive (anni Ottanta o Novanta). Già nel 2003 si era verificata una situazione molto estrema, con la colonnina di mercurio schizzata alle stelle e molta umidità. Il caldo, quell’anno, fu molto intenso e prolungato.
Solo un anticipo della situazione che sarebbe in seguito divenuta caratteristica dell’estate. Una condizione meteorologica così altalenante (caldo estremo che si alterna a periodi quasi primaverili, nell’arco di uno stesso mese) mette a dura prova l’organismo umano.
Temperature al di sopra della norma, umidità e afa colpiscono tutti. Tuttavia, le fasce di popolazione più esposte risultano essere le persone fragili o indebolite da una malattia o altri fattori. In questa categoria di persone rientrano gli anziani, le donne in gravidanza e i bambini, anche se con caratteristiche diverse.
Le persone over 60 e i minori sono più esposti di altri agli effetti del calore
In genere, sudano meno delle altre fasce d’età. Le persone in età avanzata (soprattutto gli ultrasettantenni con patologie) e i bambini under 4 sono, per questo motivo, considerati maggiormente a rischio, durante i periodi di caldo intenso e insistente. Inoltre, gli anziani non avvertono lo stimolo della sete, quindi tendono a bere meno, favorendo la disidratazione del corpo.
Sudare è importantissimo per la salute
Il corpo umano ha una temperatura che si aggira intorno ai 37°C. Può subire variazioni fisiologiche oppure patologiche. Quando la temperatura supera i 37,5°C occorre rivolgersi al medico, soprattutto in questo periodo. Ogni segnale (tosse improvvisa e secca, rinite, debolezza, decimi di febbre o temperatura corporea elevata) deve accendere un campanello d’allarme, rispetto alla possibilità di aver contratto un virus (in particolare il Sars-CoV-2, responsabile della Covid-19).
Ogni anomalia non deve assolutamente causare panico – non c’è ragione alcuna di allarmarsi – deve piuttosto indurre a contattare il medico. Restare a casa, fino all’esito negativo del tampone Covid è il comportamento che ci si attende da tutti.
La responsabilità verso sé stessi e verso gli altri suggerisce di essere cauti e prudenti. L’infezione fa il suo corso - se il medico lo ritiene prescrive una terapia farmacologica (avviene quasi sempre, in presenza di sintomi, anche lievi) - e in seguito si è nuovamente nella condizione di tornare al lavoro e nella normale routine quotidiana, a contatto con gli altri. Finché si è infetti, cioè finché il tampone resta positivo, è necessario restare a casa e curarsi, per non correre il rischio di contagiare altre persone e per tutelare la propria salute.
L’equilibrio termico del corpo umano
La disidratazione è una minaccia costante per chiunque, durante l’estate; il corpo umano è dotato di un eccellente sistema di termoregolazione, basato sull’attività dell’ipotalamo, una regione del cervello deputata alla regolazione della temperatura corporea.
La temperatura del corpo resta regolare finché la quantità di calore prodotta dalle attività quotidiane (comprese naturalmente quelle fisiologiche, come il metabolismo) non supera quella che si riesce a eliminare, sudando, per esempio. Il 75% circa del calore in eccesso viene eliminato proprio attraverso la traspirazione. Ecco perché il caldo, accompagnato da un’elevata percentuale di umidità, non aiuta. Quando fa caldo, il sudore evapora lentamente e la temperatura del corpo non si abbassa facilmente.
Il consiglio per tutti, in particolar modo per le persone fragili è il seguente: evitare di accumulare calore, a danno degli organi e dei tessuti; restare in ambienti freschi e ventilati durante le ore più calde della giornata; bere molta acqua (almeno 1,5 litri o 2 al giorno) e mangiate molta frutta. I bambini e gli anziani sudano meno, ecco perché dovrebbero idratarsi correttamente.
I pazienti cronici
I malati cronici, in particolar modo quelli affetti da malattie respiratorie, cardiovascolari, cerebrali, renali, coloro i quali convivono con il diabete o con un disturbo mentale sono più a rischio, durante l’estate. Le ondate di calore possono causare loro complicazioni, a volte molto serie.
Quali sono le conseguenze del caldo eccessivo sulla salute
Innanzitutto, viene a mancare l’energia, durante i picchi di calore e, in generale, durante la stagione calda. Si comincia in primavera con un senso di indebolimento e stanchezza che colpisce moltissimi soggetti, con o senza patologie. Mantenersi idratati e alimentarsi correttamente, evitando di uscire nelle ore centrali della giornata, serve a neutralizzare efficacemente gli effetti del caldo sulla salute; serve a conservare una regolare temperatura corporea.
Tra le conseguenze dirette del caldo
- Eruzioni cutanee
- Spossatezza
- Gonfiore delle mani e dei piedi (insufficienza venosa)
- Disidratazione
- Colpi di sole
- Congestione
- Perdita dei sensi
- Crampi, mal di testa, affaticamento
Appena si avverte anche uno solo di questi sintomi, si dovrebbe provvedere a reintegrare i liquidi persi, bevendo immediatamente acqua e cercando riparo in un luogo fresco e ventilato. Il fine è il riequilibrio dei liquidi nell’organismo. Se il disagio e i sintomi non passano, è bene rivolgersi al medico.
Gli svenimenti si possono prevenire. In genere sono preceduti da vista offuscata, vertigini e sudore freddo. Per aiutare la persona che presenta questi sintomi, è importante farla stendere e sollevarle le gambe in posizione più elevata rispetto al cuore. Il calo di pressione arteriosa è frequente, in estate, se non si cura l’idratazione e ci si affatica, ignorando i pericoli che le temperature elevate comportano.
La sudorazione e il dolore al torace e all’addome sono invece i segni di una congestione. La si evita facilmente se non si ingeriscono cibi troppo freddi e soprattutto se non ci si immerge in acqua subito dopo aver consumato un pasto. Anche in questo caso, è la temperatura nell’addome che deve restare costante. Sottoporre lo stomaco a stress termico è sbagliato. È sconsigliabile, inoltre, passare repentinamente da una temperatura di 33-37 o più gradi a una di 23 o meno, entrando, per esempio, in un ambiente climatizzato. Lo sbalzo di temperatura non favorisce l’organismo.
Come si fa a capire se si è disidratati
I principali sintomi della disidratazione sono i seguenti
- Sete
- Debolezza
- Tachicardia (palpitazioni)
- Vertigini
- Ansia
- Pelle secca
- Mucose secche
- Calo della pressione
Il colpo di calore
A volte i disturbi legati al caldo eccessivo possono comprendere la nausea, il disorientamento, la debolezza eccessiva, la bradicardia (cioè il battito del cuore rallentato), il calo della pressione arteriosa e la sudorazione. Siamo, in questo caso, nell’anticamera del colpo di calore. La temperatura corporea può raggiungere i 40° e le conseguenze per il cuore, per i reni e per i polmoni possono essere molto gravi, se non si corre subito ai ripari.
Il ruolo importante degli integratori
Può essere utile a tutti, in particolar modo alle persone fragili, integrare nella dieta sostanze naturali che aiutino a garantire la termoregolazione corporea, attraverso un’attività idratante. Bere molta acqua, lo ribadiamo, è la regola principale, per evitare la disidratazione e tutte le sue conseguenze. Ingerire integratori di sali minerali e vitamine può essere di grande supporto, durante i periodi particolarmente caldi.
Naturalmente, il consiglio è sempre quello di rivolgersi al medico, per sapere quali integratori assumere e in quali dosi.
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