Come liberarsi dei metalli pesanti con una terapia naturale

Apr 30, 2021Nutraceutica Biolife
Come liberarsi dei metalli pesanti con una terapia naturale

La terapia chelante viene impiegata per depurare l’organismo dai metalli pesanti, presenti nell’ambiente e pericolosi per la salute dell’uomo nel caso in cui vengano accumulati in maniera eccessiva. Parlando di metalli pesanti è doverosa una distinzione tra quelli essenziali o “metalli in traccia”, che intervengono in alcuni processi metabolici dell’organismo, come il ferro contenuto nei globuli rossi, lo zinco che è un potente antinfiammatorio e gioca un ruolo nella riproduzione maschile, il rame coinvolto nello sviluppo delle ossa, del sistema nervoso e del sistema immunitario, e i metalli pesanti non essenziali, che non hanno alcun ruolo nelle reazioni metaboliche. I metalli in traccia, se carenti oppure presenti in eccesso, possono comunque causare patologie di vario tipo.

Gli elementi presenti in eccesso vengono accumulati nelle cellule provocando, a lungo andare, malattie molto gravi come la demenza, tremori, instabilità mentale, malattie neurologiche, danni allo scheletro e a vari organi. I metalli pesanti possono accumularsi in diversi distretti corporei, ad esempio stagno e bismuto vengono assorbiti dalla pelle e causano malattie dermatologiche; cadmio e mercurio sono nefrotossici; arsenico, cromo e nichel sono invece molto dannosi per l’apparato respiratorio; tallio, rame e piombo agiscono sul sistema nervoso centrale. In generale, quasi tutti i metalli causano problematiche al fegato e sono cancerogeni.

L’inquinamento industriale e ambientale fa sì che si ingeriscano o si assorbano alti quantitativi di metalli pesanti, presenti nell’acqua, nel cibo e anche nei prodotti per la cura personale. L’accumulo avviene nel tempo, attraverso un’assunzione quotidiana che mano a mano intossica l’organismo. Tuttavia vi sono in natura delle sostanze che disintossicano l’organismo dai metalli pesanti attraverso una terapia chelante.

Una pianta molto efficace nelle terapia chelante è il coriandolo (Coriandrum sativum), che agisce a livello del sistema nervoso centralegrazie alla sua capacità di attraversare la barriera emato-encefalica dovuta alla presenza del mercaptano. Il coriandolo necessita però di essere assunto insieme ad altre sostanze che hanno effetto chelante come l’alga clorella o la zeolite poichè, pur avendo la capacità di legare i metalli, non li espelle ed essi finiscono per essere riassorbiti dall’intestino. Il coriandolo può essere acquistato in erboristeria sotto forma di tintura officinale presentando attenzione a non assumerne quantitativi eccessivi poichè potrebbe causare effetti collaterali ai reni.

L’alga clorella è una specie di alga d’acqua dolce che lega i metalli ingeriti con gli alimenti. E’ molto ricca di sali minerali e microelementi. Si è rivelata particolarmente efficace contro il mercurio, spesso presente nelle protesi dentarie. Come nel caso del coriandolo, non è in grado di espellere gli elementi legati, pertanto è efficace solo parzialmente. Ne è sconsigliata l’assunzione da parte di pazienti sotto terapia anticoagulante orale. Si può comprare sia in compresse sia come tintura. Il mercurio può essere legato anche dal selenio, presente nell’aglio, di cui si consiglia l’assunzione ai pazienti che soffrono di tiroidite autoimmune. Come tutti gli altri metalli, anche il selenio, se assunto in dosi eccessive, può dare problemi di tossicità.

Anche il ferro può essere presente in eccesso nell’organismo e causare una malattia denominata siderosi. Esso è normalmente presente nei globuli rossi e ha il compito di legale l’ossigeno e distribuirlo ai tessuti. La terapia chelante contro il ferro è rappresentata dall’assunzione di crusca di riso, che ha una forte presenza di inositolesafosfato (IP6), noto per legare fortemente il ferro. In Giappone è in corso uno studio volto a scoprire la relazione tra l’assunzione di crusca di riso e un effetto antiturmorale osservato a seguito della sua assunzione; si ipotizza che essa possa essere dovuta alla capacità della crisca di riso di chelare il ferro. L’IP6 pare agisca sulle cellule aiutandole a rimuove il ferro in eccesso che è un fattori di crescita delle patologia oncologica. Non vi sarebbe, invece, alcuna azione sul ferro contenuto nei globuli rossi, perchè legato all’emoglobina. La crusca di riso può essere acquistata in capsule e può essere assunta liberamente in quanto non presenta alcuna controindicazione.

Altre due sostanze in grado di chelare i metalli sono la taurina e l’acido alfa-lipoico. La taurina, di cui si conosce ancora poco, è presente in basse concentrazioni in pazienti intossicati dal piombo. Si tratta di un amminoscido che aumenta la secrezione della bile e protegge retina, reni, polmoni, cuore e globuli bianchi dai danni derivanti dai radicali liberi indotti dai metalli pesanti. Da alcuni studi emerge che la taurina funzions come neuromodulatore e antiossidante che protegge il sistema nervoso centrale. L’acido alfa lipoico invece rimuove piombo e mercurio che si accumulano comunemente nel cervello danneggiandone le membrane cellulari a causa della perossidazione lipidica da stress ossidativo. E’ un potente antiossidante che viene sintetizzato a livello del fegato. Ha elevata affinità per mercurio, piombo e cadmio. Aumenta i livelli di glutatione. L’assunzione dell’acido alfa lipoico in soggetti in cura con farmaci antitumorali o ormoni tiroidei deve avvenire sotto stretto controllo medico.

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