La curcuma è una spezie contenente degli importanti composti antiossidanti, i curcuminoidi, che le donano la sua tipica colorazione gialla. Essi agiscono a livello molecolare con proteine, acidi nucleici e molecole di segnale.
La scienza, negli ultimi anni, si sta concentrando nella ricerca di composti naturali con effetti biologici specifici, in grado di contrastare, in abbinamento ai farmaci, i sintomi di alcune delle malattie che hanno un maggiore impatto negativo sulla salute e sulla qualità di vita della popolazione mondiale. Tra queste vi sono l’obesità, il diabete, la sindrome metabolica e altre malattie di carattere infiammatorio e autoimmune come la psoriasi, il morbo di Chron, l’artrite e molte altre. Nel trattamento di questa malattie, la curcumina agirebbe da coadiuvante delle terapie farmacologiche.
Grazie al suo noto potere antinfiammatorio, la curcumina, un polifenolo estratto dalla curcuma, è sempre più impiegata in medicina integrata. Solo negli ultimi 5 anni sono usciti migliaia di articoli di ricerca sui curcuminoidi, sia in vitro sia in vivo, oltre a vari trial clinici. La curcumina ha il potere di legarsi a più bersagli biologici all’interno dell’organismo: fattori di crescita, fattori trascrizionali, mediatori infiammatori, enzimi e vie cellulari. Alcuni di essi modulano la crescita delle cellule neoplastiche e sono quindi potenziali bersagli antitumorali.
Oltre ad essere un potente antinfiammatorio, la curcumina è un antiossidante ed un immunoregolatore. Oltre ad importanti istituti di ricerca, anche la FDA e l’Unione Europea hanno approvato l’uso degli integratori di curcumina come coadiuvante nella prevenzione e nel trattamento di numerose patologie di carattere cronico. L’unico limite consiste nella bassa biodisponibilità della molecola, che quindi viene assorbita con difficoltà dall’organismo.
Uno studio internazionale ha messo in luce come vi sia un’interazione tra curcumina e cancro dal punto di vista dell’inibizione dell’attivazione del fattore di trascrizione nucleare Nf-kB, che permette alla cellula di sopravvivere, di produrre citochine e altre funzioni. La curcumina agisce anche sulle proteine di segnale STAT, anch’esse coinvolte nella crescita, differenziazione e sopravvivenza delle cellule che da sane possono trasformarsi in tumorali. Lo stesso effetto viene esercitato sulla proteina NRF2, regolatrice delle proprietà antiossidanti cellulari.
Il cancro e le patologie infiammatorie cardiovascolari sono tra le patologie più diffuse in Occidente e la curcumina, che si può assumere sotto forma di integratore alimentare, pare agire apportando benefici all’organismo in entrambe le condizioni patologiche. E’ un ottimo coadiuvante della chemioterapia, poichè abbassa i livelli di proteine che attivano la proliferazione cellulare (proteinaM) favorendo l’apoptosi delle cellule maligne. Importante è anche l’effetto antinfiammatorio, poichè la comparsa di molti tipi di cancro si accompagna ad un’infiammazione che comporta ripercussioni su tutto l’organismo.
Alcune citochine proinfiammatorie TNF-alfa, IKKbeta chinasi, IL-6 e IL-8 e l’attività di fattori come PKA, PhK, MAPK e mTOR vengono soppresse dalla curcumina, che agisce anche riducendo i livelli di proteina C reattiva, un importante fattore di rischio cardiovascolare. Riduce inoltre i livelli ematici di trigliceridi e LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”). Sui soggetti affetti da diabete, invece, la curcumina riduce i livelli di zucchero nel sangue, aumentando l’insulinemia.
Il microbioma intestinale, l’insieme dei microrganismi che compone la flora batterica tipica dell’organismo, ha connessioni con il cervello, in quanto ne regola l’omoestasi e il benessere. Qualsiasi molecola giunga nell’intestino, ne modifica la popolazione batterica con effetti sul sistema nervoso. Vista l’importanza dell’asse intestino-cervello per la salute dell’essere umano, la comunità scientifica sta concentrando il suo interesse anche sul microbioma. Come recentemente descritto nel paper pubblicato su Nutrients, la curcumina, scarsamente solubile e biodisponibile, una volta ingerita giunge nell’intestino ed è possibile che svolga un ruolo protettivo a livello locale, anche ripristinando le disbiosi del microbioma intestinale. In questo modo agisce riducendo la neuroinfiammazione e la deposizione di placche nel cervello.
Alcuni batteri intestinali metabolizzano la curcumina, producendo i metaboliti che giocano un ruolo chiave nella neuroprotezione. Uno di essi, la tetra-idro-curcumina, ha un effetto antinfiammatorio di gran lunga superiore alla curcumina stessa poichè elimina efficacemente i radicali liberi e produce effetti anche sulla terapia delle malattie neurodegenerative. Si ipotizza che questi effetti siano dovuti al blocco del rilascio di citochine e all’inibizione del fattore NF-kB. Le malattie neurodegenerative tra cui l’Alzheimer e il Parkinson, sono tra le malattie più diffuse in terza età, senza dimenticare che sempre più spesso si riscontrano casi in cui l’esordio della malattia avviene tra i 40 e i 50 anni. Si tratta di patologie molto invalidanti, croniche e degenerative per le quali non si hanno ancora delle cure specifiche. Le evidenze scientifiche raccolte sulla curcumina sono in tal senso incoraggianti, benchè da approfondire.
La curcumina è versatile, il suo utilizzo è consigliato soprattutto per quelle malattie in cui è importante attuare un trattamento multitarget. Per bypassare la problematica della biodisponibilità scarsa, è stato realizzato un prodotto con una nuovissima formulazione in sciroppo, Curcumin Plus, caratterizzato dalla presenza di una combinazione di curcumina e sulforafano, due molecole che operano sinergicamente sull’organismo. Il sulforafano, è un potente antiossidante.
E’ il primo integratore al mondo con questa formulazione, ed è prodotto in Italia.
Assumendo Curcumin Plus è possibile beneficiare di tutti gli effetti positivi della curcumina aggiunti a quelli del sulforafano. Un prodotto completo per una protezione antinfiammatori e antiossidante a lungo termine, particolarmente consigliato come adiuvante delle terapie per problemi articolari, di controllo del peso e per malattie croniche.
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