Insieme alle patologie dell’apparato cardiovascolare, le sindromi neurologiche e neurodegenerative sono il problema sanitario più rilevante anche in Italia. Ad oggi si contano nel nostro Paese circa 750 mila soggetti affetti dal morbo di Alzheimer con 8 mila nuove diagnosi all’anno.
Le malattie neurologiche sono tipicamente croniche e irreversibili e colpiscono in prevalenza persone adulte o anziane togliendo loro l’autosufficienza ma, in alcuni casi, anche i bambini. Le più comuni sono l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla, la cefalea, l’ictus, l’epilessia e, meno comuni, le polineuropatie e le miopatie di origine autimmune.
Certamente l’invecchimento della popolazione ha portato ad un aumento sensibile delle diagnosi di malattia neurologica di tipo degenerativo, per la quale non vi sono cure specifiche ma solo palliative, che mirano a rallentarne la progressione agendo sulla sintomatologia. La medicina, oltre a ricercare delle terapie più efficaci per contrastare le malattie neurologiche, sta formulando delle ipotesi sulle cause della loro insorgenza.
Ad esempio si è scoperto che l’infiammazione del sistema nervoso centrale, chiamata neuroinfiammazione, svolge un ruolo chiave nell’insorgenza della sclerosi multipla. Quindi l’infiammazione, si può affermare, porta ad un danno diretto sul sistema nervoso. Fenomeni simili si sono poi riscontrati anche in malattie di carattere neurodegenerativo come Alzheimer e Parkinson.
Uno stile di vita disordinato caratterizzato da un’alimentazione sbagliata, fumo, inquinamento, sedentarietà uniti a fattori genetici e infezioni che aumento lo stress ossidantivo nell’organismo, creano i presupposti per l’insorgenza dell’infiammazione. Lo stresso ossidativo, in particolare, è davvero danno perchè scatena l’iperattività del sistema immunitario che produce un maggiore quantitativo di citochine, proteinasi e chemochine. Quando questa infiammazione cronica rigiarda il cervello, le cellule di quest’organo mettono in atto una serie di risposte che danno luogo a cambiamenti strutturali e funzionali, aumentando ancora l’infiammazione.
Le malattie neurodegenerative si possono prevenire. Per farlo è utile assumere degli integratori antiossidanti e antinfiammatori, che modulano il sistema immunitario. Curcumin Plus, innovativo integratore di curcumina e sulforafano, è particolarmente indicato per la sua azione immunomodulante, antiossidante e coadiuvante nel trattamento degli effetti collaterali antineoplastici. La combinazione tra la curcumina e il sulforafano, che caratterizza il prodotto, il primo al mondo in sciroppo altamente biodisponibile, permette di interrompere la cascata infiammatoria, aumentando il livello di antiossidanti endogeni.
Studi su modelli animali e trial clinici hanno dimostrato gli effetti benefici della curcuma sulle malattie neurologiche, in particolare osservando l’azione della curcumina sulla memoria di soggetti adulti affetti da demenza e sull’accumulo di proteina beta-amiloide e tau, normalmente presenti nel morbo di Parkinson. Lo studio condotto presso l’università della California su 40 soggetti di età compresa tra i 50 e gli 84 anni, ha mostrato un miglioramento sia della memoria sia dell’attenzione a seguito dell’assunzione da parte degli stessi di due dosi al dì di curcumina altamente biodisponibile.
Le curcumina riduce la neuroinfiammazione e promuove la differenziazione delle cellule staminali. In particolare, blocca l’attivazione delle cellule della microglia che producono, quando innescate, mediatori proinfiammatori che portano alla flogosi. Si pensa che, in futuro, questi effetti negativi potrebbero essere arginati da farmaci a base di curcuma, che promuoverebbero la rigenerazione neuronale, migliorando la condizione attualmente irreversibile dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative.
E’ stato eseguito un test clinico anche su 3 pazienti di Alzheimer, con grave declino cognitivo accompagnato da sintomi comportamentali e psicologici tipici della malattia in stato avanzato. L’integratore di curcuma di è rivelato utile contro i sintomi della demenza, che si mostra quindi utile sia per la prevenzione sia come coadiuvante delle terapie mediche, benchè vi sia bisogno di ulteriori studi tesi ad approfondire i reali effetti della molecola estratta dalla curcuma.
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