I condilomi sono i segni più evidenti di una patologia tipica dell’essere umano, la condilomatosi, che si trasmette per via venerea. Rispetto ad altre malattie veneree come l’HIV è meno conosciuta ma è pur sempre una patologia virale difficile da curare, il cui trattamento richiede molto tempo.
I condilomi sono delle lesioni papulari, dei rigonfiamenti della cute particolarmente dolorosi e fastidiosi localizzati a livello genitale.
Sono più frequenti nella donna che nell’uomo, ma possono colpire indistintamente entrambi i sessi. Nell’uomo si possono presentare sia a livello peniene (prepuzio, glande, scroto) sia anale, con le lesioni localizzate intorno all’apertura.
Da cosa è causata la condilomatosi maschile?
La condilomatosi umana è causata da un virus, l’Herpes Papilloma Virus, responsabile dell’insorgenza del tumore della cervice uterina e per questo monitorato attraverso uno screening preventivo attivato, in questi anni, dalla sanità pubblica, nell’ottica di prevenire uno dei tumori ginecologici più diffusi.
La donna contrae il virus da un uomo (oppure da una donna, ma è una via di trasmissione più rara) e ciò fa comprendere intuitivamente che il livello di diffusione del virussia molto simile nei due sessi. L’uomo però, nella maggior parte dei casi, è solo un portatore sano del virus e non ne sviluppa le lesioni.
La trasmissione venerea è particolarmente frequente anche nel caso in cui si utilizzino metodi contraccettivi sicuri, come i profilattici: il virus, infatti, non sempre entra nel sangue (a differenza, invece, dell’HIV), e può ledere anche zone ricoperte dalla pelle come lo scroto che solitamente non è protetto. Anche per questo motivo, nella popolazione la frequenza della condilomatosi è particolarmente elevata. Chiaramente il rischio di contagio aumenta quanti più sono i partner con cui si hanno rapporti.
Le terapie per la condilomatosi
Le terapie per la condilomatosi sono di natura diverse ed è compito del medico, sulla base della localizzazione e della gravità delle lesioni, scegliere quella più adatta.
La terapia maggiormente risolutiva quella chirurgica che consiste nella rimozione fisica del condiloma. La via della chirurgia si può attuare solo quando i condilomi si trovano in zone meno sensibili (scroto e prepuzio) e se appaiono sporgenti e facilmente rimuovibili. Non è indicata invece in zone molto vascolarizzate (come il glande) o nel caso in cui i condilomi siano avvallati e si approfondano nella pelle, perché in questo caso i danni che si creerebbeo con l’intervento potrebbero essere maggiori di quelli che si andrebbero a risolvere.
Nei casi non operabili le terapie possibili sono quelle mediche tradizionali che si basa sulla somministrazione di farmaci oppure quelle della medicina naturale che propone l’assunzione di rimedi in grado di migliorare la situazione, specialmente in alcuni casi, evitando l’insorgenza degli effetti collaterali tipici dei medicinali.
La terapia farmacologica della condilomatosi maschile è la stessa utilizzata per la donna e ha lo scopo di aumentare la risposta immunitaria locale nelle zone colpite dalla lesione.
È giusto ricordare che, ad oggi, non esistono farmaci antivirali specifici in grado di contrastare l’effetto di HPV nell’uomo e nella donna.
Il trattamento farmacologico locale può richiedere diversi mesi.
Il trattamento naturale della condilomatosi maschile
I rimedi naturali per la condilomatosi comprendono soluzioni che replicano l’effetto della terapia medica, limitando gli effetti collaterali. In particolare essi agiscono sulla stimolazione della risposta immunitaria (che combatte il virus) senza aumentare l’infiammazione e, quindi, il dolore in una zona particolarmente sensibile.
Diversi studi scientifici accreditano l’AHCC, tra i rimedi più promettenti. Si tratta di alfa-glucano, estratto da un fungo commestibile il cui nome scientifico è Lentinula edodes, anche se in ambito gastronomico viene chiamato Shiitake.
Questa molecola ha dimostrato di avere la capacità di attivare il sistema immunitario senza però stimolare la reazione infiammatoria. A differenza dell’antinfiammatorio, quindi, che riduce l’infiammazione ma anche la risposta immunitaria, è possibile stimolare l’organismo a combattere il virus ottenendo così una riduzione dei condilomi.
La terapia con AHCC può essere quindi:
- abbinata alla terapia medica classica, per ottenere una riduzione dell’infiammazione (indotta dall’antinfiammatorio) evitando però una diminuzione della risposta immunitaria (perché da questo punto di vista l’antinfiammatorio e l’AHCC hanno effetti opposti, uno abbassa la risposta immunitaria, l’altro la aumenta);
- utilizzata da sola, quindi non in associazione ai farmaci. Una soluzione indicata soprattutto nei casi più lievi in cui l’infiammazione è contenuta e non necessita di essere placata, e che sfrutta l’effetto immunostimolante dell’AHCC.
La condilomatosi, sia femminile che maschile, è una delle poche patologie risolvibili grazie al solo utilizzo di rimedi naturali, senza il supporto farmacologico.
E’ doveroso infine far presente che che nessuna terapia (naturale, medica o chirurgica) è in grado di eliminare il virus dall’organismo. Chi è affetto da HPV, così come da qualsiasi altro virus della famiglia degli Herpes, rimane infetto per tutta la vita. Non è quindi da escludere che i condilomi, una volta eliminati, possano ripresentarsi, magari in concomitanza di periodi della vita particolarmente stressanti. Le recidive di condilomatosi possono essere affrontate con la stessa terapia che si è rivelata efficace la prima volta.
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