Ad oggi, l’AHCC è una delle molecole più interessanti dal punto di vista terapeutico. Essa si è dimostrata efficace nel nutrire e stimolare il sistema immunitario; è un valido supporto per contrastare diverse patologie, in particolare quelle croniche.
AHCC non è un farmaco, ma una molecola completamente naturale, e per la precisione un carboidrato appartenente alla categoria degli alfa-glucani. Si estrae da un fungo della specie Lentinula edodes, detto Shiitake, molto comune in Cina e il Giappone.
Anche se spesso lo Shiitake viene consumato come alimento, i benefici dell’assunzione di AHCC sotto forma di integratore, contenente una maggiore concentrazione della molecola, sono nettamente maggiori.
La molecola di AHCC contenuta nel fungo selvatico non è uguale a quella contenuta nell’integratore.
All’interno del fungo il principio attivo è circondato da altre sostanze che non hanno alcuna attività sul nostro organismo e, soprattutto, che non vengono assorbite. Se il fungo viene consumato come alimento, le sue molecole, troppo grandi, non vengono digerite e, quindi, la maggior parte del principio viene quindi sprecata ed espulsa attraverso le feci.
La prima importantissima fase nell’estrazione del principio attivo dal fungo, è dunque la separazione dell’AHCC dagli altri principi.
Per ottenere l’effetto ricercato, nell’integratore si trovano molecole di AHCC più piccole, estratte da funghi Shiitake accuratamente selezionati.
Il processo di estrazione di AHCC, perfezionato nel corso di 30 anni di lavoro principalmente effettuato dall’Università di Tokyo, si suddivide in diverse fasi:
L’estrazione è lunga e complessa, e ha lo scopo finale di massimizzare l’attività dell’integratore.
Si tratta di un processo standard, che permette di evitare che sul mercato vengano immessi prodotti contenenti diverse concentrazioni di AHCC e che un’errata applicazione del processo produttivo possa causare una perdita dell’effetto del principio attivo.