Quali sono i vantaggi dell’integratore di AHCC rispetto al fungo selvatico

Apr 09, 2021Nutraceutica Biolife
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Quali sono i vantaggi dell’integratore di AHCC rispetto al fungo selvatico

Ad oggi, l’AHCC è una delle molecole più interessanti dal punto di vista terapeutico. Essa si è dimostrata efficace nel nutrire e stimolare il sistema immunitario; è un valido supporto per contrastare diverse patologie,  in particolare quelle croniche.

Differenza tra AHCC e Shiitake

AHCC non è un farmaco, ma una molecola completamente naturale, e per la precisione un carboidrato appartenente alla categoria degli alfa-glucani. Si estrae da un fungo della specie Lentinula edodes, detto Shiitake, molto comune in Cina e il Giappone.

Anche se spesso lo Shiitake viene consumato come alimento, i benefici dell’assunzione di AHCC  sotto forma di integratore, contenente una maggiore concentrazione della molecola, sono nettamente maggiori.

Metodo di estrazione della molecola di AHCC

La molecola di AHCC contenuta nel fungo selvatico non è uguale a quella contenuta nell’integratore.

All’interno del fungo il principio attivo è circondato da altre sostanze che non hanno alcuna attività sul nostro organismo e, soprattutto, che non vengono assorbite. Se il fungo viene consumato come alimento, le sue molecole, troppo grandi, non vengono digerite e, quindi, la maggior parte del principio viene quindi sprecata ed espulsa attraverso le feci.

La prima importantissima fase nell’estrazione del principio attivo dal fungo, è dunque la separazione dell’AHCC dagli altri principi.

Come viene prodotto l'AHCC

Per ottenere l’effetto ricercato, nell’integratore si trovano molecole di AHCC più piccole, estratte da funghi Shiitake accuratamente selezionati.

Il processo di estrazione di AHCC, perfezionato nel corso di 30 anni di lavoro principalmente effettuato dall’Università di Tokyo, si suddivide in diverse fasi:

  1. selezione delle colture. I funghi utilizzati per l’estrazione del principio attivo vengono coltivati e accuratamente selezionati affinchè contengano maggiori concentrazione di AHCC rispetto ai funghi spontanei.
  2. distruzione parete cellulare. La semina avviene su un terreno particolarmente nutriente e la raccolta viene effettuata dopo 45 giorni. Il fungo così ottenuto viene unito a particolari enzimi che hanno lo scopo di eliminare, distruggendola, la parete delle cellule, che è la parte indigeribile ma che contiene AHCC. Così facendo il principio attivo viene portato allo scoperto.
  3. A questo punto il fungo viene concentrato e, in seguito, essiccato rimuovendo l’acqua per di evitare proliferazioni batteriche. Ricordiamo infatti che anche i batteri possono nutrirsi di AHCC, poichè la molecola, tra i suoi vari usi, può fungere da prebiotico.
  4. Dopo un ulteriore processo di purificazione, si ottengono gli alfa-glucani, molecole zuccherine delle quali fa parte anche AHCC. Questi zuccheri subiscono una fase di fermentazione che consente di spezzare le catene troppo lunghe delle loro molecole, per consentirne un corretto assorbimento a livello intestinale.
  5. selezione di AHCC. Partendo dalle molecole così ottenute, si procede poi alla selezione del solo AHCC. Per essere certi di aver ottenuto il principio attivo puro, correttamente separato dagli altri alfa-glucani, le molecole dovranno passare attraverso un’ulteriore fase di purificazione.

L’estrazione è lunga e complessa, e ha lo scopo finale di massimizzare l’attività dell’integratore. 

Si tratta di un processo standard, che permette di evitare che sul mercato vengano immessi prodotti contenenti diverse concentrazioni di AHCC e che un’errata applicazione del processo produttivo possa causare una perdita dell’effetto del principio attivo.

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