Secondo alcune statistiche, sette italiani su dieci avvertono stanchezza, quando non spossatezza, durante il cambio di stagione. Questa primavera 2023 sta procedendo tra piogge, eventi climatici di portata eccezionale e poche giornate soleggiate. Per molti di noi, il continuo ricorrere all’ombrello, per poi tornare a indossare T-Shirt (nelle giornate in cui le temperature raggiungono anche i 27°C) può risultare molto stressante.

Un cambio di stagione che non arriva

Si accentuano, in alcuni casi, i sintomi tipici del cambio di stagione. Non più dovuti allo switch, ma a un cambio di atmosfera che sembra stentare. La primavera 2023 è insomma incostante, e ciò provoca e ha già provocato non pochi danni. Conosciamo le cronache, sulle quali non ci soffermiamo, in questa sede.

Proviamo invece a comprendere come fare per arginare il malessere correlato alla volubilità del tempo. La spossatezza, in alcune circostanze, cede il passo a un malessere più grande, che coinvolge l’organismo nel suo complesso. Si parla, in questo caso, di astenia primaverile.

Che cos’è l’astenia primaverile

Si tratta di una stanchezza profonda, una spossatezza che riguarda anche la condizione mentale; non soltanto i muscoli e gli altri tessuti. A farne le spese può essere anche la nostra vita sociale.

Quali sono i sintomi legati alla volubilità di questa fase climatica

• Ansia
• Agitazione
• Incertezza
• Nausea
• Insonnia
• Disturbi a livello gastrico.
• Mancanza di concentrazione.
• Tendenza all’isolamento.
• Mancanza di iniziativa.

Cosa fare per combattere l’astenia da cambio di stagione

• Alimentarsi correttamente.
• Idratarsi costantemente bevendo almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno e consumando frutta fresca.
• Utilizzare tisane rilassanti.
• Evitare pasti a base di alimenti troppo grassi.
• Consumare molta verdura e molta frutta.
• Bere frullati.
• Mangiare yogurt e cereali integrali.
• Evitare l’alcol.

Praticare uno sport o comunque dedicare del tempo all’attività fisica fa molto bene alla salute anche perché favorisce il rilascio delle endorfine, utili per alzare il tono dell’umore e per l’energia.

Per scacciare l’insonnia è importante cercare di svegliarsi e andare a dormire sempre alla stessa ora, evitare i pasti serali abbondanti, le lunghe sessioni davanti a schermi e dispositivi elettronici prima di andare a letto. Bere una buona tisana o assumere un integratore naturale che dia energia può essere molto utile.

Può far bene dedicare del tempo ad attività piacevoli, durante il giorno, ritagliando spazi personali che possano compensare la stanchezza dovuta al lavoro e agli impegni.

Gli integratori  naturali che restituiscono energia

Biolife Tribulus Terrestris in capsule è un integratore naturale adatto anche a chi segue una dieta vegana (o vegetariana), utile nel regolare i livelli di alcuni ormoni e dalle numerose proprietà. In alcuni Paesi, il Tribulus (pianta appartenente alla famiglia delle Zygophyllaceae) è considerato un potente afrodisiaco, utile per favorire la fertilità maschile e femminile.

La ricerca scientifica è al lavoro per confermare i numerosi studi che attribuiscono al Tribulus ottime proprietà nella cura di diverse patologie.

Il Tribulus  è utile nei seguenti casi

• Viene adoperato per combattere la sindrome da fatica cronica.
• È utile quindi anche nel caso dell’astenia primaverile.
• Si usa per aumentare il desiderio sessuale.
• Stimolare l’appetito.
• Migliorare i risultati atletici.
• Migliorare il tono dell’umore.
• Secondo alcuni studi sarebbe un ottimo supporto in caso di disturbi renali (come i calcoli).
• Contribuisce alla cura di malattie dermatologiche.
• Si usa in caso di problemi cardiocircolatori e disfunzioni sessuali maschili.
• È utile per curare alcune patologie dell’apparato gastro-intestinale.
• Contrasta le infiammazioni e alcune malattie epatiche.
• Ha proprietà ipoglicemizzanti e anticolesterolo.
• Si usa in caso di reumatismi.
• È un rimedio anche per le vertigini e per altri disagi.

Quando si sceglie di assumere un integratore o un altro prodotto naturale è sempre utile informare il proprio medico, soprattutto se si segue una terapia farmacologica.

Fonti: Aeronautica Militare-Ministero della Difesa; SIP Società Italiana di Psichiatria; Fondazione Humanitas; Ansa; Sky Tg24; MSD (Manuale)