Micoterapia in oncologia: quando i funghi aiutano a combattere le neoplasie

Jan 29, 2021Nutraceutica Biolife
Micoterapia in oncologia: quando i funghi aiutano a combattere le neoplasie

Una delle branche della medicina più studiate al giorno d’oggi è l’oncologia, la specializzazione che studia i tumori, dette anche neoplasie, e la messa punto di nuovi protocolli per la loro cura. Le neoplasie sono tra le prime cause di decesso nel mondo e, nonostante il tasso di sopravvivenza sia cresciuto nel corso degli anni, di pari passo con la nascita di terapie più efficaci, non si è ancora trovata ad una cura definitiva per queste malattie.

Il problema terapeutico è di facile comprensione anche per chi non è medico: per contrastare un microrganismo (batterio, virus, animale parassita come un verme, protozoo) si trovano dei farmaci che agiscano contro specifiche strutture presenti su quel microrganismo e non sulle nostre cellule.

Contro i tumori non è possibile agire in questo modo. La neoplasia, infatti, è una crescita abnorme di una cellula che, di base, appartiene al nostro organismo, ed è del tutto identica (compreso il DNA) alle nostre cellule sane: trovare un farmaco che colpisca selettivamente le cellule malate ma non quelle sane è molto più difficile.

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Per questo gli studi in oncologia non vanno in una sola direzione (“trovare LA “cura magica” contro il cancro) ma seguono diverse strade che, da un lato cercano di combattere il tumore in sé, dall’altro supportano la risposta dell’organismo per metterlo nelle condizioni ottimali per combattere la neoplasia.

La micoterapia rientra tra le terapie di supporto. Trattasi di una disciplina che studia le proprietà benefiche degli organismi naturali, in particolare dei funghi, identificando le molecole che hanno effetti benefici sul nostro organismo.

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La micoterapia: cos’è e quali sono i principi

La micoterapia è una disciplina che, di base, è molto semplice. Studia gli organismi appartenenti al regno dei funghi, uno dei cinque regni viventi che abitano il nostro pianeta. L’interesse nei confronti dei funghi nasce dalla consierazione che questi organismi sono completamente diversi dalle piante e dagli animali, dunque potrebbero aver sviluppato molecole non presenti negli altri regni.

Questo teoria è stata ampiamente dimostrata nel ‘900, con la scoperta della Penicillina, il primo antibiotico derivante proprio da un fungo. Tuttavia, ad oggi, le molecole presenti nei funghi sono in gran parte sconosciute, per un motivo semplice: nonostante le tecnologie di analisi di cui dispone la scienza, è impossibile trovare una molecola se non si sa che cosa cercare. È per questo che i funghi sono così studiati: potrebbero nascondere al loro interno delle molecole che hanno effetti molto importanti sul nostro organismo, come la penicillina lo ha sulla parete batterica.

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L’AHCC in oncologia

Una delle molecole fungine, scoperta ormai diversi anni fa, che ha dimostrato di avere un effetto molto importante sul nostro organismo è AHCC, o Active Hexose Correlated Compound.

Si tratta di una molecola estratta dallo Shiitake o Lentinula edodes, che ha dimostrato di nutrire le cellule del sistema immunitario, rendendole così più competenti nella loro attività e nella gestione della neoplasia.

Un miglioramento della condizione del sistema immunitario permette ai globuli bianchi di essere più efficienti nel fronteggiare la neoplasia, con benefici tangibili dal punto di vista dello sviluppo della neoplasia. La molecola non produce, quindi, un effetto diretto sulla terapia oncologica, ma un effetto benefico indiretto, che si è rivelato essere particolarmente efficace sui tumori a carico del tessuto epiteliale, cancro o carcinomi, rispetto ad altre neoplasie.

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Il confronto tra i pazienti che si sono sottoposti a chemioterapia ma non hanno assunto AHCC, e quelli che hanno assunto l’integratore a supporto delle terapie oncologiche, ha permesso di valutare le differenze tra i due gruppi dimostrando come, a livelli che variano di paziente in paziente, tra quelli che hanno assunto AHCC si sono avuti i seguenti benefici:

  • le dimensioni della neoplasia si sono leggermente ridotte o la crescita è stata rallentata dopo l’inizio dell’assunzione di AHCC;
  • se il ritmo di crescita non era troppo alto, questa si è arrestata grazie all’azione dell’AHCC sul sistema immunitario;
  • dopo la rimozione della neoplasia, in alcuni pazienti si è ridotto il tasso di metastasi e di recidiva del tumore.

Naturalmente questi fenomeni sono dovuti ad una combinazione tra chemioterapia e AHCC, perché la molecola deve essere considerata un supporto alla chemioterapia, e non una terapia alternativa. Le cure tradizionali non devono essere interrotte in favore della sola assunzione di AHCC. I pazienti presi in esame nei vari studi clinici effettuati in questi anni hanno continuato ad assumere i farmaci chemioterapici, come consigliato dagli oncologi.

Tuttavia, gli studi scientifici dimostrano come la micoterapia possa avere effetti concreti nella lotta alle neoplasie, con benefici importanti sul supporto del sistema immunitario e, oltre che nella terapia delle neoplasie di cui abbiamo parlato in questo articolo, anche nella riduzione degli effetti collaterali dovuti all’assunzione dei chemioterapici.

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