La curcuma nelle patologie autoimmuni

Mar 19, 2021Nutraceutica Biolife
La curcuma nelle patologie autoimmuni

Il meccanismo d’azione della curcuma si basa sulla regolazione di una particolare popolazione cellulare bianca, i Linfociti Th17. Si tratta di cellule che fanno parte della linea dei linfociti T CD4+, che sono particolarmente attivi nelle infiammazioni autoimmunitarie.

Come agisce la curcuma sul nostro organismo


La curcuma  agisce mediante il suo metabolita più attivo, che si chiama curcuminaed è in grado di inibire l’attività di queste cellule, in modo indiretto.

I linfociti, per effetto della malattia, riconoscono le strutture dell’organismo come dannose e le attaccano. Questo meccanismo avviene tramite particolari molecole, chiamate interleuchine, soprattutto l’interleuchina 6 e l’interleuchina 23, che stimolano i linfociti ad attaccare.

La curcuma  agisce proprio a questo livello: la proliferazione dei linfociti, in presenza della curcuma, diminuisce, quindi l’attacco perde forza. Quando la curcumina, è presente i linfociti non si differenziano e non proliferano, e questo permette un netto miglioramento dello stato generale della patologia e anche la diminuzione della necessità di assumere antinfiammatori.

 

 Proprietà della curcuma 

  1. Inibire la produzione delle interleuchine
  2. Proprietà antiossidante

1. Secondo le conoscenze attuali, ancora incomplete, sembra che la curcumina sia in grado di inibire la produzione delle interleuchine, agendo su uno specifico recettore. In questo modo non vengono emessi i “segnali d’allarme” che danno inizio all’attacco alle strutture dell’organismo interessate dalla malattia, in questo modo il sistema immunitario non si attiva e non le attacca.

L’entità dell’azione della curcumina, naturalmente, dipende sia dalla sua concentrazione che dalla localizzazione della patologia, poiché la curcuma non raggiunge ogni distretto dell’organismo in egual misura.

2. A ciò si aggiunge anche la proprietà antiossidante della curcumina, che è più generica, ma comunque in grado di evitare lesioni secondarie causate dai radicali liberi, che si formano in grandi quantità nei punti in cui c’è un’infiammazione. Riducendo la loro azione, si riduce il danno all’organo interessato, rallentando così il peggioramento della sintomatologia.

 

Queste proprietà della curcuma non possono guarire dalla malattia, nè far scomparire totalmente i suoi sintomi, ma possono contribuire al miglioramento della qualità di vita del paziente, diminuendo il dosaggio dei farmaci e riducendo al minimo gli effetti collaterali indotti dal loro consumo a lungo termine e in dosi elevate.

 

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