Ci sono molte patologie che, nonostante i progressi della medicina, non sono state ancora ben comprese. Una tra questa è la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), una malattia scatenata dall’esposizione a sostanze chimiche di diversa natura, che per la maggior parte delle persone sono innocue, ma che in alcuni soggetti provocano sintomi anche piuttosto gravi.
È una patologia generica, la cui causa sarebbe da ricercare in un problema di metabolismo: mentre un soggetto sano riescono a metabolizzare le sostanze estranee, che inala tramite la respirazione o la digestione, come nel caso degli alimenti, rendendole innocue, le persone che soffrono di questa malattia non ne sarebbero capaci. Una cosa simile accade l’intolleranza al lattosio, in cui i pazienti intolleranti non sono in grado di metabolizzare questo zucchero che, rimanendo intero, provoca una serie di sintomi.
La differenza tra la MCS e l’intolleranza al lattosio è che nel secondo caso conosciamo precisamente la molecola coinvolta e i suoi effetti, mentre nella MCS non si conoscono le molecole che causano i sintomi i quali, oltretutto, sono generici e variabili, contribuendo a rendere ancora più difficile la diagnosi e, naturalmente, l’individuazione di una terapia adeguata.
Cos’è la Sensibilità Chimica Multipla?
Secondo le ipotesi più accreditate, il problema che causa la MCS sarebbe da ricercare nella carenza patologica di alcuni enzimi epatici che hanno un’azione disintossicante, cioè trasformano alcune molecole, dette xenobiotici (molecole non prodotte dall’organismo), in altre molecole più idrosolubili, con lo scopo di farle disperdere nelle urine ed eliminarle dall’organismo.
La mancata eliminazione di queste sostanze farebbe sì che esse rimangano all’interno del circolo sanguigno e, a seconda della loro natura, si accumulino in diversi organi; tra questi uno dei più bersagliati sarebbe il sistema nervoso centrale, causa dei sintomi neurologici e psicologici più comuni nel pazienti affetti da MCS.
Se ad essere interessati sono invece i polmoni, il soggetti presenterà una sintomatologia diversa e simil-allergica, ma non sono rari anche i dolori muscolari e le difficoltà digestive.
Il problema è individuare le molecole coinvolte, una cosa tutt’altro che semplice vista anche la rarità della patologia. I motivi per cui, principalmente, la MCS è difficile da comprendere sono due:
- le sostanze chimiche esterne con cui veniamo in contatto quotidianamente sono tantissime e si trovano nell’aria, negli alimenti e negli additivi alimentari, e anche nei medicinali. E’ davvero difficile poter prendere in esame tutte le molecole con le quali entriamo in contatto;
- molte sostanze vengono metabolizzate nel fegato dagli stessi enzimi, quindi la mancanza di uno solo di questi enzimi porterebbe ad una sensibilità verso un numero molto alto di molecole. Se, per esempio, l’enzima mancante metabolizza molecole provenienti da un vegetale, da alcuni prodotti dermatologici e dal prodotto di degradazione della benzina delle auto, diventa difficile capire quale sia l’origine della patologia, perché ogni giorno veniamo in contatto con queste sostanze, che sono molto diverse tra loro.
Che tipo di terapia si può utilizzare per la Sensibilità Chimica Multipla?
Considerando che non si conoscono le cause della patologia, la medicina si avvale di terapie sintomatiche, mirate alla correzione dei sintomi specifici che il paziente presenta di volta in volta. Naturalmente il primo step è la ricerca e l’individuazione della sostanza che causa i sintomi, l’unica via che permette la guarigione.
Il generale si interviene cercando di ridurre il numero di farmaci utilizzati, specie contemporaneamente, perché è frequente che proprio i farmaci siano la causa stessa della patologia. Si fa quindi una scelta molto accurata prima di prescrivere una terapia farmacologica.
Le integrazioni alimentari, di contro, possono invece essere utili nella riduzione dei sintomi nel lungo periodo, specialmente se non sono composti da sostanze che interagiscono con il metabolismo.
Uno degli integratori più utili nel trattamento della sensibilità chimica multipla è l’AHCC che, essendo un polisaccaride (un alfa-glucano), non dà problemi a livello metabolico. Il glucosio, infatti, è un componente sempre presente nel sangue. L’AHCC, che agisce direttamente sul sistema immunitario, produce una riduzione del grado di infiammazione, e ciò porta un miglioramento dei sintomi nel momento in cui le molecole non metabolizzate causano un’infiammazione.
Naturalmente gli integratori alimentari, da soli, non sono in grado di guarire il paziente. Inoltre, se l’ipotesi della carenza di enzimi venisse provata, la sensibilità chimica multipla verrebbe considerata una malattia cronica, dalla quale non si può guarire. Ma si può intervenire sul miglioramento della qualità di vita del paziente, cercando di ridurre al minimo i sintomi che caratterizzano la malattia, sfruttando anche i benefici dell’assunzione di alcune molecole naturali come l’AHCC.
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