Cosa è il diabete?
Il diabete è una disfunzione che provoca una diminuzione della secrezione di insulina da parte dell’organo deputato a produrla, il pancreas.
Anche se, nella maggior parte dei casi, dal diabete non si guarisce, è possibile riuscire a tenere la patologia sotto controllo per tutta la vita. Purtroppo però, valori di glicemia molto elevati possono essere la causa di una serie di patologie derivate molto più frequentemente riscontrabili nei pazienti diabetici rispetto al resto della popolazione.
In particolare, la causa principale di morte nel diabetico sono le malattie vascolari (nell’80% dei casi), che dipendono dalle modifiche metaboliche indotte dall’eccessiva presenza di glucosio del sangue e dalla sua contemporanea carenza all’interno delle cellule, in particolare nell’endotelio.
Cosa è l'endotelio?
L’endotelio è la membrana interna dei vasi sanguigni, presente anche in quelli molto grandi, ed ha una funzione protettiva. Quando l’endotelio viene distrutto, si rigenera, proteggendo così il vaso sanguigno dai piccoli danni che, se non riparati, potrebbero aggravarsi. Nel paziente diabetico la rigenerazione di questa membrana protettiva è molto più lenta rispetto a quanto accade in altri pazienti. Ciò significa che i danni nei diabetici, indotti spesso da una contemporanea mobilitazione degli acidi grassi, sono più gravi e anche più pericolosi.
Perché si verifica questo aumento del danno vascolare e, soprattutto, esiste un modo per prevenirlo? Un interessante studio dell’Università di Torino ha identificato nella ridotta azione dell’ossido nitrico, causata dal diabete, il motivo principale di questo aggravamento della condizione vascolare.
Il ruolo dell’Ossido Nitrico sull’apparato cardiovascolare
L’ossido nitrico agisce in molti modi sull’apparato cardiovascolare. Oltre a stimolare la rigenerazione dell’endotelio vasale, esso ha anche un’azione antinfiammatoria (fin dentro ai vasi), e antitrombotica, poichè inibisce l’aggregazione delle piastrine ed evita l’iperplasia dei muscoli lisci dei vasi, risultando così utile per la vasodilatazione e, di conseguenza, per l’abbassamento della pressione del sangue.
Nei casi di diabete, le vie metaboliche alterate causano una produzione maggiore nel sangue di radicali liberi, ovvero di molecole altamente reattive. In particolare, queste molecole appartengono al gruppo dei ROS, o Reactive Oxygen Species, e reagiscono con l’ossigeno presente nel sangue. Tra le molecole in grado di reagire con i ROS, vi è proprio l’ossido nitrico.
Come neutralizzare l'azione dei ROS?
Una produzione normale di ossido nitrico è in grado di “neutralizzare” l’azione dei ROS e consente anche l’espletazione anche delle altre funzioni precedentemente descritte. Nei diabetici, invece, quando la produzione di ROS aumenta, l’ossido nitrico presente nell’organismo non è più sufficiente per contrastarne l’azione. Tutto l’ossido nitrico prodotto viene utilizzato nel tentativo di neutralizzare i ROS e la sua biodisponibilità per le altre funzioni fisiologiche dell’organismo viene a mancare.
Di più: tra i danni che possono provocare i ROS c’è anche l’inibizione della produzione dell’ossido nitrico stesso. Nei fatti, il diabete porta da un lato alla diminuzione di produzione di ossido nitrico e, dall’altro, è l’organismo stesso che lo utilizza tutto per evitare l’insorgenza di danni peggiori. E’ in questo modo che vengono meno le funzioni importantissime che dipendono da questa sostanza, fino all’insorgenza di una serie di danni vascolari correlati all’ipertensione, alla mancata rigenerazione dell’endotelio dei vasi e, spesso, allo scioglimento dei trombi (coaguli presenti all’interno dei vasi), che causa la morte.
L’integrazione di Ossido Nitrico protegge l’organismo dalle malattie vascolari
L’integrazione esterna di ossido nitrico è una delle prospettive più valide per limitare in modo sensibile i danni vascolari tipici nel paziente diabetico.
Certo, l’assunzione di un integratore a base di ossido nitrico non guarisce dal diabete, e non è in grado di mimare gli effetti dell’insulina, che deve essere comunque autosomministrata con regolarità.
L’assunzione di ossido nitrico sotto forma di integratore alimentare ha però dei vantaggi dal punto di vista del contrasto ai ROS: se essi vengono prodotti in maggior quantità, l’ossido nitrico integrato e chimicamente identico a quello prodotto dall’organismo, aiuta a contrastare la loro azione negativa. In questo modo, l’ossido nitrico endogeno viene prodotto in maggiore quantità e l’organismo riesce ad espletare le sue normali funzioni.
Il paziente diabetico e l'assunzione di Nitroxx
Il paziente diabetico, che assume regolarmente un integratore di ossido nitrico, diminuisce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, prolungando la sua aspettativa di vita.
L’azione dell’ossido nitrico diventa sempre più importante man mano che la malattia progredisce e vi è una sempre maggiore produzione di ROS.
E’ bene ricordare che l’assunzione di ossido nitrico deve essere prolungata nel tempo: si tratta infatti di un’integrazione preventiva che ha un’azione protettiva contro le malattie dell’apparto cardiovascolare solo fintanto che l’ossido nitrico viene assunto. Se l’integrazione venisse interrotta, i ROS riprenderebbero a moltiplicarsi superando in breve tempo la quantità di ossido nitrico prodotta dall’organismo e il soggetto si ritroverebbe nuovamente ad un livello di rischio paragonabile a quello presente prima dell’inizio della terapia integrativa.
Fonti:
- American Diabetes Association. Diabetes Care 2009; 32 (Suppl 1): S13-S61 Lerman I. Arch Med Res. 2005; 36:300- 6; Cimino A, et al. Diabetes Care 31: 2166-2168, 2008
- https://www.gidm.it/wp-content/uploads/2017/06/Rassegna_Masha.pdf
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