Nei soggetti con artrosi, una patologia caratterizzata dalla degenerazione dell’articolazione, accompagnata da artrite, cioè all’infiammazione della stessa, è consigliata l’assunzione di un integratore alimentare a base di curcuma.
I benefici di questo estratto naturale, ben noti da secoli a livello popolare, da qualche anno sono stati riconosciuti anche dalla comunità scientifica. I risultati di alcuni studi specifici hanno chiarito che la curcuma ha un’importante ruolo nella riduzione dell’infiammazione all’articolazione. Attualmente non viene prescritta in alternativa alle terapie tradizionali, basate su farmaci antinfiammatori, ma può essere comunque utilizzata come supporto, anche per ridurre il dosaggio dei farmaci.
Un interessante studio retrospettivo, cioè basato su altri studi effettuati in precedenza proprio su questo argomento, ha cercato di chiarire il ruolo della curcuma nel trattamento dell’osteoartrite.
Come agisce la curcuma nel trattamento dell’artrosi
Il meccanismo d’azione della curcuma, o meglio dei suoi derivati, in particolare la curcumina, non è al momento chiaro, ma sembra che riguardi un’azione antinfiammatoria, oltre che antiossidante, tipici di questa sostanza. Vediamoli più nello specifico:
- L’azione antiossidante, utile in questo tipo di infiammazione, si basa sul legame che la curcuma crea con i radicali liberi, sostanze di scarto prodotte autonomamente dalle cellule che, se presenti in grande quantità, le danneggiano. Nelle infiammazioni come l’artrite, si formano diversi tipi di radicali liberi e ciò causa un circolo vizioso dal quale può diventare difficile uscire: la cellula produce più radicali che, non venendo “tamponati” dalle sostanze endogene (come il glutaticone), si legano alle cellule stesse, danneggiandole. I radicali liberi causano così una nuova infiammazione, che ha come risultato un nuovo aumento della produzione dei radicali. Gli antiossidanti, tra cui quelli contenuti della curcuma, interrompono questo circolo, perché legano a sè i radicali liberi, che non possono più perpetrare la loro azione di danneggiamento. Questa azione non risolve di per sé l’artrosi ma, limitando l’infiammazione, si limita anche il dolore, rendendo la patologia più sopportabile;
- L’azione antinfiammatoria andrebbe invece ad agire sui segnali dell’infiammazione stessa, sulle molecole dette eicosanoidi che, derivate dagli acidi grassi, stimolano l’organismo ad attivare tutti gli effetti tipici dell’infiammazione (dolore, richiamo di sangue, stimolazione del sistema immunitario). È un fenomeno simile a quello determinato dei FANS (i farmaci antinfiammatori non steroidei, quelli da banco), con la differenza che mentre i FANS impediscono di base la creazione degli eicosanoidi, la curcumina ne bloccherebbe la diffusione, legandosi ad essi quando sono già stati prodotti. Il risultato è che queste sostanze, modificate a causa del legame con la curcumina, non sono più in grado di stimolare l’infiammazione. In questo senso possiamo affermare che la curcuma ha un potere antinfiammatorio.
Nonostante le evidenze scientifiche riportate, rimangono due aspetti negativi sull’efficacia della curcumina. Il primo riguarda la sua biodisponibilità, perché la curcuma ingerita con l’alimentazione quasi certamente non riesce a raggiungere le articolazioni che, non essendo vascolarizzate, a differenza della maggior parte dell’organismo, sono molto difficili da raggiungere per qualsiasi molecola. Il secondo riguarda il livello di efficacia dell’azione antinfiammatoria della curcuma rispetto a quella dei FANS, che agiscono direttamente alla radice della catena infiammatoria e non in un momento successivo.
È possibile utilizzare efficacemente la curcuma nel trattamento dell’osteoartrite?
Come accennato, al momento la risposta non è netta perché gli autori dello studio retrospettivo indicano la necessità di studiare ulteriormente il meccanismo d’azione della curcuma e, soprattutto, la necessità di dosare la curcumina nell’articolazione, per capire se la sostanza in grado di raggiungere questo comparto dell’organismo.
Ciononostante i risultati sembrano essere incoraggianti, perché sia l’azione antiossidante che quella antinfiammatoria sono ormai confermate.
Possiamo quindi affermare che la curcuma ha un certo effetto sull’artrosi, anche se questo va comunque indagato a fondo. L’osteoartrosi va trattata con gli antinfiammatori classici, la cui azione può essere supportata dall’assunzione, in dosi corrette, di un integratore alimentare di curcuma. La curcuma ridurrà la progressione della patologia, agendo anche sul dolore percepito. Il paziente trarrà sicuramente giovamento dall’assunzione di questo preparato vegetale, come riportato in diversi studi scientifici.
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