Calcoli renali, come sconfiggerli con la curcumina

Mar 10, 2021Nutraceutica Biolife
Calcoli renali, come sconfiggerli con la curcumina

Curare l’organismo affidandosi ai rimedi naturali? E’ certamente possibile, specialmente con un composto come la curcumina, che si trova facilmente nella radice di curcuma. La curcumina non è altro che un principio attivo che l’organismo può assimilare proprio tramite la radice, che si può trovare sul mercato come polvere essiccata. La radice di curcuma può essere anche disciolta in acqua e bevuta come infuso.

La curcuma viene indicata come estremamente benefica per diverse patologie: tra queste rientra anche la calcolosi renale, un problema che affligge molte persone. Quando vanno a formarsi dei calcoli nei reni o nelle vie urinarie, una buona modalità per “scioglierli” (o quantomeno per arrestare la loro crescita) è proprio l’assimilazione della radice di curcuma: l’effetto positivo del principio attivo può evitare il ricorso alla chirurgia.

Perchè si formano i calcoli

Cosa scatena la formazione di calcoli ai reni e alle vie urinarie? Per capire come avviene questo processo, bisogna anzitutto avere chiaro cosa sia un calcolo, che ha una struttura minerale simile a quella di un sasso. Esistono molte tipologie di calcolo, differenziabili tra loro in base alla composizione chimica: ad esempio, i calcoli di struvite sono costituiti principalmente da fosforo, ammonio e magnesio, mentre i calcoli di ossalato si distinguono per la presenza di calcio e acido ossalico. Sono proprio questi ultimi, molto frequenti nell’uomo, i più “vulnerabili” all’azione della curcumina.

L’ultrafiltrato è il liquido che “precede” l’urina: quando al suo interno (o all’interno dell’urina stessa) va a formarsi il cosiddetto nucleo di calcificazione, caratterizzato da cellule di desquamazione delle pareti degli organi, ecco che compaiono i primi cristalli. Se sorge un’infiammazione, le cellule vanno a staccarsi e a formare proprio un nucleo attorno a cui si depositano i minerali.

Cosa favorisce la deposizione dei minerali? Prima di tutto va tenuto conto del grado di acidità, che è ovviamente diverso a seconda del calcolo; il secondo aspetto è la concentrazione urinaria delle componenti che formano il calcolo, come ad esempio il calcio. Quando il calcolo va a formarsi, ecco che il flusso urinario trova un ostacolo e la deposizione dei minerali aumenta progressivamente: per farla breve, il calcolo cresce continuamente.

In genere, non è complicato eliminare i calcoli di struvite: basta una corretta alimentazione per risolvere il problema. Più complicati sono invece i calcoli di ossalato, che possono arrivare a dimensioni talmente importanti da rendere necessario un intervento chirurgico.

Come agisce la curcuma sui calcoli renali

Sono proprio i calcoli di ossalato, come accennavamo in precedenza, quelli che vengono “trattati” più spesso con la curcuma. Il principio attivo va ad agire non sul calcolo principale, ma su quelli più piccolini che potrebbero andare a depositarsi su di esso, rendendolo talmente grande da dover ricorrere alla chirurgia. I pazienti che hanno già attraversato problematiche di calcolosi renale e che pertanto sono soggetti a recidive, possono assumere la curcuma proprio per prevenire un nuovo insorgere della patologia.

Tra le molecole con cui la curcumina riesce a interagire e a fornire tutti i suoi effetti benefici c’è sicuramente l’acido ossalico, che insieme al calcio compone il calcolo di ossalato. Questo legame, in sostanza, crea un composto diverso e impedisce la deposizione sul calcolo principale. Sarà poi l’urina a favorire l’eliminazione del composto.

Tuttavia la curcumina non serve soltanto ad impedire che i calcoli più piccoli si depositino su quello principale. L’effetto antiossidante di questo principio attivo può infatti agire in maniera benefica anche sulla desquamazione che va a formare il calcolo renale, impedendo il deposito dei minerali. I dati che sono emersi dopo alcuni studi effettuati su animali da laboratorio sono decisamente confortanti: l’assunzione di curcumina, infatti, va a ridurre il danno tubulare renale del 60% circa, bloccando dal principio una delle cause che scatenano la formazione della calcolosi.

Chiaramente, al momento, l’assunzione della curcumina non può essere considerata una terapia “sostitutiva”, dato che non esiste alcuna evidenza scientifica. Specialmente quando il calcolo è completamente formato e decisamente doloroso, la curcuma non può in alcun modo risolvere la problematica: quando la situazione è arrivata ad un livello molto importante, l’unica strada praticabile è l’intervento chirurgico per evitare che la patologia possa anche peggiorare.

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