La celiachia è una malattia della quale, fino a pochi anni fa, si parlava poco. Ad oggi le statistiche dicono che è una patologia molto comune, che colpisce addirittura 1 persona su 100. La causa sarebbe una reazione immunitaria abnorme al glutine in soggetti con predisposizione genetica. La risposta infiammatoria scatenata dal sistema immunitario interessa l’intestino tenue e provoca una serie di sintomi come diarrea, vomito, dolore e gonfiore addominale, malassorbimento, astenia e ritardo nella crescita, tutti sintomi comuni alle malattie interestinali.
La gliadina è una subunità proteica di cui è composto il glutine ed è contro di essa che si scatena la reazione immunitaria causando infiammazione conseguente alla produzione di citochine che distrugge i villi intestinali fino a farli scomparire. Le pareti intestinali sono disseminate di villi che hanno il compito di assorbire le sostanze nutritive. La celiachia provoca sintomi a livello intestinale e non solo, di cui il più importante è senza dubbio il malassorbimento.
Non esiste una terapia vera e propria della celiachia, poichè non sono ancora chiari i meccanismi molecolari che sono alla base dell’anomala risposta delle difese immunitarie al glutine. I pazienti sono quindi invitati ad evitare l’assunzione di glutine per il resto della vita.
Studi scientifici hanno dimostrato che i pazienti affetti da questa malattia presentano una alterazione permanente di alcune cellule immunitarie, i linfociti T, che verrebbero gradualmente sostituiti con una sottoclasse di linfociti T che promuovono la risposta infiammatoria. Purtroppo evitare il glutine non aiuta a rimarginare il tessuto danneggiato nè ad eliminare le cellule T pro-infiammatorie, per questo le conseguenze a lungo termine di questa malattia potrebbe essere gravi.
I soggetti nascono sani, la celiachia è una malattia che insorge nel tempo, sulla base di una predisposizione genetica. In alcuni casi viene diagnosticata al momento dello svezzamento mentre in altri insorge a seguito dell’esposizione del soggetto a diversi fattori come un’infezione, un evento stressante, un disturbo immunitario o altri.
Da anni è stata dimostrato il legame tra celiachia e geni HLA DQ2/DQ8/DR4 (circa il 95% dei celiaci ha l’antigene DQ2 e circa il 5% il DQ8).
Uno studio scientifico molto noto ha messo in relazione la malattia con l’infezione da reovirus, molto comune in età infantile e asintomatica nella maggior parte dei casi, poichè in un buon numero di casi i pazienti celiachi avevano un numero elevato di anticorpi anti-reovirus. Il sistema immunitario, che nei primi anni di vita è molto sensibile, potrebbe venire destabilizzato dal reovirus reagendo in maniera impropria nei confronti del glutine, per un meccanismo di reattività crociata. Questa scoperta è sarebbe molto importante perchè aprirebbe la strada allo sviluppo di un vaccino specifico per ridurre il rischio nei figli dei soggetti affetti da celiachia. Tuttavia, per evitare di danneggiare anche gravemente la muscosa intestinale, i pazienti possono eliminare il glutine dalla loro dieta, impedendo così l’attivazione della risposta immunitaria e infiammatoria.
Fondamentali sono anche gli integratori che regolano la popolazione batterica modulando la risposta immunitaria. L’integratore di AHCC è uno di quelli più indicati per i soggetti celiaci, in quanto si tratta di un immunomodulatore che contribuisce a tenere sotto controllo i sintomi della malattia. E’ un estratto del fungo Shiitake, ed è composto da frazioni di polisaccaridi lineari. Viene impiegato da anni nella medicina naturale e, più di recente, anche in quella tradizionale, per gestire gli effetti collateriali dei farmaci, rinforzare il sistema immunitario e come ricostituente dopo terapie farmacologiche.
La molecola di AHCC ha un peso molecolare basso che le consente di attraversare l’intestino senza subire modificazioni, espletando la sua attività probiotica e favorendo la crescita della flora batterica residente, a scapito di eventuali patogeni. Inoltre modula le cellule del sistema immunitario innato presenti sulla muscosa delle parenti intestinali.
Per evitare il malassorbimento nei pazienti celiaci, è consigliata, oltre all’eliminazione del glutine, anche l’assunzione di probiotici come AHCC.
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