Ai giorni nostri una delle malattie che più frequentemente colpisce l’uomo è il diabete, che può essere causato da una predisposizione genetica o dall’eccessivo consumo di zucchieri.
Da quando il Sistema Sanitario Nazionale fornisce l’insulina ai pazienti diabetici,tenere sotto controllo la malattia è diventato meno costoso. La terapia insulinica rimpiazza la carenza di ormone ma è importante ricordare che per il diabete mellito non esiste una cura.
Tuttavia nuove speranze arrivano dalla medicina naturale che di recente ha pubblicato interessanti studi sull’azione di AHCC sul controllo della glicemia nei pazienti diabetici. Il meccanismo d’azione della molecola è attualmente sconosciuto ma la terapia a base di AHCC è un’alternativa all’insulina priva di effetti collaterali.
Come funziona il diabete
Per arrivare a comprendere il funzionamento della molecola di AHCC è opportuno partire analizzando come agisce l’insulina e perchè insorge il diabete.
Il diabete è una malattia acquisita nella quale un organo, il pancreas endocrino, smette di funzionare. La funzione di questa parte del pancreas consiste nella produzione di due ormoni, l’insulina e il glucagone; l’insulina ha un effetto ipoglicemizzante mentre il glucagone è iperglicemizzante.
Mentre quando il pancreas smette di funzionare, la funzione iperglicemizzante del glucagone viene sostituita da altri ormoni, come quelli tiroidei, la funzione dell’insulina di abbassare la glicemia non può essere espletata da altri ormini. In mancanza di insulina, la glicemia potrà solo aumentare.
Quando la glicemia (cioè il glucosio nel sangue) è alta, lo zucchero rimane nel sangue e non entra nelle cellule, alle quali dovrebbe fornire energia. Ciò si traduce in una mancanza di nutrimento per i muscoli che causa debolezza, sintomo caratteristico delle persone affette da diabete.
Per tamponare questa situazione al paziente viene somministrata l’insulina che, entrando nel sangue, svolge la stessa azione di quella prodotta fisiologicamente dal pancreas, generando un abbassamento della glicemia fino al suo assestamento entro i valori normali di riferimento. La somministrazione di insulina, però, comporta dei rischi: se ne viene iniettata un quantitativo troppo elevato c’è il rischio che si manifesti una situazione di ipoglicemia, che porterebbe il paziente allo svenimento poichè lo zucchero, fondamentale per lo svolgimento delle azioni quantidiane, non sarebbe presente in quantitativo sufficiente a nutrire il sistema nervoso.
Cosa fa l’AHCC sul diabete
L’effetto dell’AHCC sul diabete è chiaro: mima l’azione dell’insulina ottenendo una riduzione della glicemia.
Lo studio più importante che attesta i benefici dell’AHCC sui pazienti diabetici è opera di un medico giapponese. Lo studio ha comportato la suddivisione dei pazienti in due gruppi: ad uno è stato somministrato l’AHCC insieme all’insulina, mentre all’altro solo l’insulina.
I risultati sono stati sorprendenti: nei pazienti non trattati con AHCC la glicemia, al di fuori del periodo di copertura, rimaneva più alta rispetto a valori registrati nei pazienti trattati con l’AHCC.
Nel sangue è stato rilevato anche come la molecola facesse diminuire la glicemia nei pazienti che subivano il trattamento rispetto a quelli che non lo avevano subito. La differenza è statisticamente significativa.
Dell’AHCC sono noti e ben documentati i benefici riguardanti la stimolazione del sistema immunitario a supporto delle terapie per il trattamento di patologie diversa dal diabete.
Gli studi sul diabete richiedono invece un approfondimento per comprendere con precisione come la molecola agisce sulla glicemia. Lo studio riportato rappresenta comunque un’importante evidenza scientifica che suggerisce come, negli anni a venire, l’AHCC potrebbe essere considerata una molecola fondamentale anche per la cura di questa patologia.
Ad oggi si può affermare con certezza che l’assunzione di AHCC è positivo per i pazienti diabetici: se infatti, da un lato, riesce ad abbassare la glicemia, come è stato provato dallo studio sopracitato, dall’altro non ha gli effetti collaterali tipici dell’insulina. L’ AHCC non diminuisce il livello di glicemia nel sangue ma controlla la quantità di glucosio presente nel sangue, evitando al paziente il rischio di ipoglicemia.
Lo studio ha permesso di capire che l’AHCC e la glicemia sono correlati dal punto di vista dell’effetto, ma il meccanismo d’azione potrebbe risultare così importante che, teoricamente, è possibile ipotizzare che l’AHCC possa essere un punto di partenza per la ricerca di una cura per il diabete. Per saperlo è necessario aspettare la pubblicazione di altri studi.
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