Uno dei rami della medicina verso cui, in questi anni, si sta concentrando la ricerca è l’oncologia, la scienza che si occupa dello studio delle neoplasie e delle terapie che le riguardano. Le neoplasie sono attualmente le patologie in assoluto più difficili da sconfiggere.
Così, tra i ricercatori che si occupano dello studio dello sviluppo dei tumori, quelli che concentrano la loro attività sulla messa a punto di protocolli di prevenzione e coloro i quali rivolgono l’attenzione sulla ricerca di nuove terapie, vi è un ramo di ricerca che si occupa della qualità della vita nel paziente oncologico. Si, perché la neoplasia non deve essere vista solo come una grave patologia, in alcuni casi potenzialmente mortale, ma come una patologia che si trova all’interno dell’organismo umano.
Una delle soluzioni più utilizzate per arrestare la crescita delle neoplasie e cercare di distruggerle è la chemioterapia che si basa sull’utilizzo dei farmaci di sintesi. Farmaci potenti, in grado di arrestare la crescita e lo sviluppo delle cellule nocive ma, che per riuscire nel loro scopo, inevitabilmente, oltre agli effetti benefici, portano con sè anche degli effetti collaterali.
La medicina prova a ridurre questi effetti collaterali dei chemioterapici come il vomito, la diarrea, la scomparsa dello stimolo riproduttivo, la perdita dei capelli e, a volte, problemi muscolari e nervosi (come l’alterazione degli stimoli legati alla fame).
Questi effetti collaterali si possono risolvere con i farmaci, per mezzo della cosiddetta terapia sintomatica, ma molto interesse sta destando la medicina naturale, che permette di diminuire alcuni di questi sintomi attraverso l’assunzione di molecole naturalmente presenti nelle piante, nei funghi e nelle alghe, senza quindi appesantire l’organismo del paziente con altri farmaci.
Una delle molecole più promettenti, che ha dimostrato di diminuire gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati per la cura dei tumori, è la terapia con AHCC, Aceive Hexose Correlated Compound, che interviene sull’organismo aumentando la competenza del sistema immunitario. AHCC non è un farmaco, ma un alimento che nutre direttamente i globuli bianchi, ed è estratto da un fungo molto comune in Giappone che appartiene alla specie Lentinula Edodes.
L’effetto dell’AHCC si esplica direttamente sui globuli bianchi, in particolare sull’attività di una famiglia specifica che sono le cellule natural killer di cui, di solito, la chemioterapia inibisce l’attività. E’ proprio la perdita di efficienza di queste cellule la causa di molti degli effetti collaterali della chemioterapia: quindi andando a nutrire questa famiglia di globuli bianchi, si darà inizio ad una reazione a catena che porterà alla scomparsa, o comunque alla diminuzione (molto dipende dal farmaco chemioterapico utilizzato, e anche dal tipo di neoplasia) degli effetti collaterali della chemioterapia, come spiegato di seguito.
Il vomito: è uno degli effetti collaterali più frequenti che sperimenta il paziente chemioterapico ma, al contrario di quanto comunemente di pensa, non è dovuto ad una stimolazione diretta sullo stomaco. Si tratta di un problema nervoso, causato dal farmaco antineoplastico che stimola il centro del vomito. Se il sistema immunitario è compromesso, la soglia di attivazione del centro del vomito è minore, e il paziente vomita più facilmente. Nutrendo il sistema immunitario, si riesce ad innalzare la soglia di attivazione, e in questo modo, ad evitare questo spiacevole effetto.
La perdita di capelli: questo sintomo non è di per sé gravissimo ma, dal punto di vista psicologico, è molto impattante per la persona malata, la quale vive la perdita dei capelli quasi come una “perdita di identità”. Il problema, in questo caso, è da ricercare nel fatto che il sistema immunitario è impegnato a combattere la neoplasia e non si cura del capello che cade in conseguenza dell’azione distruttiva sue cellule causata dal farmaco chemioterapico. Un’integrazione che migliori lo stato del sistema immunitario permette di prevenire la perdita dei capelli fino (a seconda, anche in questo caso, del farmaco assunto) ad arrestarla del tutto.
La nausea: la causa della nausea non è molto diversa da quella del vomito, poichè trattasi sempre di un effetto collaterale di origine nervosa. La nausea insorge in tutte quelle situazioni in cui il sistema immunitario non è competente, infatti sperimentiamo la nausea anche quando abbiamo la febbre alta, oppure all’inizio della gravidanza. Aumentando l’attività del sistema immunitario, si riesce a ridurre anche la nausea, che non è indotta direttamente dal farmaco quanto dalle conseguenze della sua azione sull’organismo.
La mielosoppressione: si tratta di un effetto collaterale non evidente per il paziente, che corrisponde alla perdita (numerica) dei globuli bianchi. AHCC è in grado di ridurre questo sintomo apportando una protezione del midollo osseo e una migliore efficienza delle sue funzioni (la produzione di globuli bianchi e rossi) da cui consegue una migliorata capacità di affrontare la malattia.
Questi fenomeni di eliminazione degli effetti avversi causata dall’assunzione di farmaci chemioterapici sono stati confermati da diversi studi scientifici condotti in tutto il mondo. L’assunzione di AHCC riesce a migliorare considerevolmente la qualità della vita nel paziente sottoposto a chemioterapia.
Questo, ovviamente, non significa che la molecola possa sconfiggere la neoplasia, ma solo che aiuta, se assunta insieme ai chemioterapici, a migliorare la qualità della vita del paziente sia sotto il punto di vista fisico che psicologi
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