Fabbisogno di ferro durante la gravidanza e cause di anemia in gravidanza
Il fabbisogno giornaliero in una donna in età fertile varia dai 16 ai 18 mg di ferro al giorno. Durante la gravidanza, cresce enormemente, raggiungendo circa i 30 mg al giorno.
L'aumentata richiesta di ferro in gravidanza è dovuta a diverse cause: le necessità nutrizionali del feto, i continui cambiamenti metabolici che si verificano durante tutti i nove mesi, e l'aumento del volume del plasma materno, che avviene più rapidamente rispetto alla produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo. Di conseguenza, la quantità di sangue nel corpo della madre cresce per sostenere lo sviluppo del nascituro. Tutti questi processi possono portare allo sviluppo di anemia, a cui possono contribuire anche una predisposizione materna e, soprattutto, un'alimentazione inadeguata.
Cause e conseguenze dell'anemia in gravidanza
Le forme di anemia in gravidanza o un apporto di ferro non corretto, possono comportare conseguenze anche molto serie sulla salute della mamma e del bambino soprattutto dopo il parto: il feto infatti rischia di non ricevere la quantità di ossigeno necessaria per una crescita sana e un corretto sviluppo cerebrale. Osserviamo le conseguenze più pericolose:
- Aumento del rischio di preeclampsia (ovvero peggioramento dell’ipertensione dopo le venti settimane di gravidanza);
- Emorragia post-parto;
- Distacco della placenta;
- Rischio di parto prematuro;
- Basso peso alla nascita;
- Problematiche psico-motorie del bambino;
- Aumentata possibilità di depressione post-parto.
Pertanto, è fondamentale tenere costantemente monitorati i valori riconducibili all’anemia durante tutta la gravidanza attraverso gli esami del sangue sierologici periodici, in particolare: ferro, ferritina, emocromo, emoglobina e globuli rossi.
Alimentazione e integrazione in gravidanza
Una giusta attenzione al regime nutrizionale e l’assunzione di una integrazione adeguata rappresenta il miglior comportamento da seguire per evitare anemia ma anche per aumentare i livelli ematici di ferro nell’organismo, in situazioni di carenza. I cibi ricchi di ferro comprendono sia la categoria animale che vegetale. Ora analizziamo i punti più importanti, ma ricordate sempre di cucinare con grande attenzione, in particolare carne, uova e pesce, e di lavare accuratamente frutta e verdura.
Alimenti di origine animale:
- pollo
- tacchino
- manzo
- cavallo
- salmone
- tonno
- uova
Alimenti di origine vegetale:
- legumi
- avocado
- albicocche
- fragole
- lamponi
- mirtilli
- barbabietole
- frutta secca (in particolare mandorle e nocciole)
- verdure a foglia verde
Abbinare a questi alimenti fonti di vitamina C, come pomodori, radicchio e agrumi, può migliorare notevolmente l'assorbimento del ferro, al contrario, è consigliabile evitare gli alcolici e limitare il consumo di tè e caffè, che ne ostacolano l'assorbimento.
L'importanza del ferro liposomiale
Scegliere il ferro liposomiale come formulazione migliora significativamente la biodisponibilità del ferro nell'organismo, risultando particolarmente utile durante la gravidanza e nel periodo post-parto. L'associazione con vitamina B9 (acido folico), vitamina C e vitamina B12 rappresenta un'efficace misura preventiva, poiché la carenza di una sola di queste sostanze può favorire lo sviluppo di anemia. È sempre consigliabile consultare il proprio medico o ginecologo in caso di necessità e ricordare che un'integrazione specifica è importante anche nel periodo di preconcepimento.
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