In questi ultimi anni si parla molto dei vaccini e della loro efficacia nella protezione della salute umana. Nonostante alcune opinioni divergenti, infatti, tutta la comunità scientifica è d’accordo sul fatto che i vaccini sono utili, lo sono stati in passato e lo sono ancora oggi. Essi non solo hanno contribuito a debellare alcune malattie come il vaiolo (che è scomparso, tanto che oggi, in Italia, non ci si vaccina più contro questa malattia), ma permettono anche alla popolazione di proteggersi contro malattie ancora presenti in tutto il mondo.
Tuttavia, nonostante la sicurezza e i successi storici ottenute dalle campagne di vaccinazione, ci sono persone che non si vaccinano per paura degli effetti collaterali che sono comunque limitati, controllati dai medici e abbastanza comuni.
Se pensiamo, ad esempio, agli effetti collaterali del vaccino antinfluenzale, il sintomo è rappresentato da un lieve malessere generale che perdura per qualche giorno.
Questo fenomeno, però, è del tutto fisiologico: il vaccino è un microrganismo, batterio o virus, che viene inoculato nel sangue per stimolare una reazione immunitaria che “prepari” il sistema immunitario a sconfiggere il patogeno detto “wild”, quello selvaggio (in contrapposizione a quello “attenuato” inoculato con il vaccino), che potremmo contrarre.
Quando il patogeno attenuato entra in contatto con l’organismo, il sistema immunitario comincia a combatterlo e, così facendo, stimola la reazione infiammatoria che potrebbe causare un po’ di febbre. Si tratta di un effetto collaterale sicuramente fatidioso ma che non mette in pericolo la vita, e che può essere attenuato o sconfitto grazie all’assunzione di specifici farmaci da banco.
Il ruolo dell’AHCC nella preparazione al vaccino
Il metodo più efficace che abbiamo per evitare gli effetti collaterali relativi al vaccino è quello di utilizzare l’AHCC, molecola naturale estratta dal fungo, spontaneo in Giappone, Lentinula edodes, che ha dimostrato di avere capacità stimolanti nei confronti del sistema immunitario.
Queste capacità sono utili in molti casi diversi, tra cui nella preparazione ad una vaccinazione. Questa molecola permette di migliorare la condizione generale nell’organismo ma, allo stesso tempo, non interferisce (come potrebbero invece fare dei farmaci antinfiammatori, come il cortisone) con la reazione naturale che il corpo ha verso il vaccino.
Come agisce la somministrazione di AHCC assunto prima e durante la somministrazione del vaccino?
L’AHCC agisce sul sistema immunitario, che ha ricopre un ruolo molto importante nella vaccinazione. Questa molecola ha la capacità di nutrire i globuli bianchi, migliorando così la loro azione nel contrasto del patogeno inoculato e anche il loro numero, per efficientare il processo della sua eliminazione.
Questo è stato dimostrato da uno studio effettuato durante una campagna di vaccinazione contro l’influenza di tipo B nell’uomo, su un campione di 30 persone. Metà del gruppo si è sottoposta a vaccinazione ma non ha assunto AHCC, mentre l’altra metà si è vaccinata ma ha anche assunto la molecola.
Prima, durante e dopo la vaccinazione, gli ematologi hanno analizzato la composizione del sangue dei pazienti scoprendo che nei soggetti che avevano assunto AHCC il numero di globuli bianchi era aumentato.
In particolare, ad essere aumentate significativamente erano le cellule Natural Killer e i Linfociti T CD8, entrambi molto attivi nel contrasto dei patogeni, compresi quelli inoculati con i vaccini.
Questa differenza di reazione dei due gruppi verso l’agente inoculato con il vaccino ha portato anche ad un altro effetto importante come la diminuzione dei sintomi legati alla vaccinazione. Infatti, questo aumento di popolazione del sistema immunitario ha portato, presumibilmente, ad una reazione più veloce nei confronti del vaccino che ha anche diminuito, fino ad eliminare completamente, i sintomi che generalmente si presentano dopo una vaccinazione.
Lo studio è stato effettuato per la vaccinazione verso un virus specifico, ma può essere ritenuto valido ed esteso anche ad altri vaccini che riguardano altri patogeni, poichè il meccanismo di contrasto è molto simile per qualunque vaccino (si tratta di una reazione infiammatoria che contrasta il patogeno, qualunque esso sia). Qualsiasi sia il vaccino, il sistema immunitario deve riconoscere il patogeno ed affrontarlo per essere più preparato ad afrontarlo qualora dovesse ripresentarsi.
L’AHCC dimostra, in questo modo, di essere un valido supporto nelle vaccinazioni, soprattutto per aumentarne l’efficacia e per diminuire gli effetti collaterali ad esse ascrivibili.
L’intergratore di AHCC è un supporto che non può in alcun modo sostituire la vaccinazione.
Considerato che delle vaccinazioni, specie alcune categorie della popolazione (anziani, bambini, malati cronici), non posson fare a meno, è utile poter fare affidamento su un intergratore per massimizzare l’efficacia della vaccinazione e, allo stesso tempo, ridurre il più possibile gli effetti collaterali che potrebbero derivarne.
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